Come gestire lo stress per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti

Come gestire lo stress per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti?L’impatto dello stress sul lavoro e le azioni che possono essere messe in atto per ridurlo e migliorare il benessere individuale e la produttività. È questo il focus principale della terza edizione di “Sane abitudini, aziende sane”, evento organizzato da Fitprime in collaborazione con Equilibra che si è tenuto a Milano, assieme a esperti, professori, coach e imprese.
come gestire lo stress
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Come gestire lo stress per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti?

Una forte esigenza da parte delle aziende è quella di poter offrire ai dipendenti delle soluzioni per il benessere psicologico, con la convinzione che proteggere e promuovere la salute mentale delle persone sia anche una responsabilità aziendale.

Come? Innanzitutto, creando un ambiente di lavoro sano e accogliente, ma anche fornendo gli strumenti per affrontare meglio le sfide della vita lavorativa: dal work-life balance allo stress, che può anche derivare da situazioni esterne all’ufficio.

Come gestire lo stress per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti

È quanto è emerso dalla terza edizione di “Sane abitudini, aziende sane”, l’evento organizzato da Fitprime, la piattaforma di servizi di welfare aziendale rivolti al benessere della persona, in collaborazione con Equilibra, azienda italiana che da oltre 35 anni si occupa di Benessere e opera nel mercato degli Integratori Alimentari e Cosmetica Naturale.

A introdurre gli ospiti Alisia Galli, Psicologa Clinica e Leader Pillar Mentale di Fitprime, che ha parlato di stress fisico e psicologico nelle organizzazioni, delle motivazioni che possono contribuire a generarlo e delle possibili soluzioni per affrontarlo. E dunque, come gestire lo stress per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti?

Il parere della psicologa

Vogliamo percorrere un percorso per portare sempre più consapevolezza su questo particolare fenomeno chiamato stress, attraverso il contributo prezioso delle neuroscienze cognitive e di molti altri esperti del settore” spiega Galli.

“È provato che lo stress colpisce in particolare la fascia d’età tra i 15 e i 49 anni e che impatta negativamente sul sistema immunitario provocando malattie e riducendo gli anni di vita di qualità” aggiunge Alisia Galli.

“Con l’aiuto della scienza e il contributo delle aziende rifletteremo insieme per trovare le giuste strategie per portare una cultura del benessere nelle organizzazioni ed assumerci la responsabilità di mettere in atto dei cambiamenti per promuovere il benessere di ognuno” conclude la psicologa.

Un aiuto dall’integrazione

Durante le due tavole rotonde e il workshop interattivo sono emersi tutti i punti salienti dell’impatto tra azioni virtuose da parte delle aziende e riduzione dello stress per i lavoratori.

Inoltre, con l’occasione, è stato annunciato il nuovo servizio di consulenza con il team di nutrizioniste di Equilibra che sarà presente prossimamente sul sito di Fitprime e avrà l’obiettivo di guidare la scelta degli integratori in base alle esigenze della singola persona.

Come gestire lo stress al lavoro: l’analisi degli esperti

Quali sono le origini dello stress e come può modificare i comportamenti dei lavoratori, per esempio riducendo la produttività e impattando sul loro benessere e su quello dell’azienda?

Secondo gli esperti che hanno partecipato alla prima tavola rotonda dell’evento di Fitprime “Sane abitudini, aziende sane”, bisogna partire dalla definizione di stress e comprendere come esso incida sulla perdita di equilibrio e benessere mentale in termini generali.

Andando poi ad analizzare il rapporto tra alimentazione e stile di vita, è stato evidenziato come un corretto equilibrio tra i due possa contrastare lo stress e migliorare la qualità della vita stessa e di conseguenza anche quella lavorativa.

Questo stato di equilibrio, però, non è sempre facile da raggiungere e da mantenere, soprattutto in presenza di carenza di sonno o di cattive abitudini a tavola e nella vita di tutti i giorni. In questi casi gli integratori alimentari possono essere di supporto nel riequilibrare mente e corpo e aiutare le persone a migliorare il proprio benessere.

Stress in azienda: case history e soluzioni

Nella seconda tavola rotonda gli esperti hanno analizzato più concretamente le iniziative di wellbeing messe in atto dalle aziende per ridurre lo stress dei lavoratori, con quali aspettative sono state attuate e per raggiungere quali obiettivi.

Non basta più creare uffici a misura degli utenti, con spazi dinamici e flessibili, perché l’ufficio è ormai uno spazio esteso e non necessariamente solo fisico.

Aziende e lavoratori hanno cercato di bilanciare gli equilibri tra vita privata e lavorativa, ma non si può pensare che l’ambiente di lavoro (mansioni, consegne, capo, colleghi, etc.) non abbia un impatto sull’equilibrio psicofisico delle persone.

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Il concetto di benessere spazia dalla sfera sociale, a quella finanziaria e professionale fino alle azioni che le aziende possono intraprendere. Per esempio, proponendo abbonamenti agevolati a palestre e centri sportivi, sedute con nutrizionisti o con psicoterapeuti, attività di meditazione in ufficio durante l’orario lavorativo, outdoor training, webinar sulla nutrizione, sul sonno, sulla mindfulness e meditazione, e perché no anche cooking masterclass per fare team building e workshop per scoprire il proprio scopo nella vita lavorativa e personale.

“Lo Stuck State, quando la mente ci intrappola”

L’ultima sessione dell’evento di Fitprime “Sane abitudini, aziende sane” è stata costruita attorno a un’esperienza coinvolgente e interattiva, in cui il pubblico è stato invitato dagli esperti a riflettere personalmente sulle dinamiche dello stress e le risposte creative che si possono dare.

Durante il workshop, “Lo Stuck State, quando la mente ci intrappola”, gli esperti hanno interrogato direttamente i partecipanti all’evento, ponendo una serie di domande e hanno invitato a ragionare su cosa significa essere “dentro la gabbia” – ovvero trovarsi in uno stato mentale che limita la nostra creatività, energia e capacità di leadership – oppure essere “fuori dalla gabbia” – il che rende le persone centrate, aperte e propositive.

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