Occhi e protezione dai raggi solari, i consigli dell’oculista (anche per gli sportivi)

Occhi e protezione dai raggi solari, un argomento importante ma troppo spesso sottovalutato soprattutto in estate quando ci si sposta per le vacanze, in particolare da chi pratica sport. Con l’aiuto di un medico oculista – la Dotteresa Roberta Terrana – e di Hoya – esperto nella progettazione di lenti da vista – abbiamo provato a rispondere ad alcune domande e messo a punto alcune informazioni utili da consultare pre partenza.

occhi e protezione dai raggi solari

Occhi e protezione dai raggi solari, quanto ne sappiamo davvero? Secondo l’OMS, l’esposizione ai raggi ultravioletti del sole può causare patologie oculari.

Inoltre, la cute intorno agli occhi è molto sottile e delicata, e può essere anch’essa interessata da tumori indotti dai raggi UV.

Pensate: il 5-10% di tutti i casi di cancro della pelle coinvolge la cute perioculare. Proteggere la vista con adeguati strumenti di protezione solare, come occhiali da sole con lenti certificate UV e specifiche, ed essere preparati ad affrontare gli imminenti viaggi estivi e le ore di attività outdoor è essenziale per prevenire danni a breve e lungo termine. Questa considerazione vale anche e soprattutto per gli sportivi.

Occhi e protezione dai raggi solari, i consigli

Durante i mesi più caldi, l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole diventa particolarmente intensa, rappresentando una minaccia significativa per la salute degli occhi.

I raggi UV possono infatti causare una serie di problemi oculari, da irritazioni e infiammazioni a condizioni più gravi come cataratta  e degenerazione maculare (tra le principali cause di cecità nelle persone anziane).

Prevenire queste situazioni è fondamentale, ecco perchè prima di andare in vacanza è consigliabile fare mente locale in merito a come proteggersi al meglio.

Intervista alla Dottoressa Roberta Terrana

Insieme alla Dottoressa Roberta Terrana medico chirurgo specialista in Oftalmologia e a Hoya – esperto nella progettazione di lenti da vista – abbiamo risposto ad alcune domande sul tema e messo a punto delle informazioni utili da consultare pre partenza rispetto a occhi e protezione dai raggi solari.

Dottoressa, parliamo di occhi e protezione dai raggi solari: quali sono i principali rischi per la salute degli occhi legati proprio all’esposizione ai raggi UV?

L’OMS ha identificato 5 malattie legate all’esposizione ai raggi ultravioletti che possono colpire l’occhio:

  1. cheratocongiuntivite attinica, una fastidiosa forma di danneggiamento della parte più anteriore dell’occhio causata dai raggi solari che porta a bruciore, lacrimazione, fastidio alla luce
  2. pterigio, un’escrescenza carnosa che parte dalla parte bianca dell’occhio per dirigersi verso la parte più centrale, la cornea
  3. cataratta corticale, un’opacizzazione del cristallino, la lente interna all’occhio
  4. degenerazione maculare, ovvero un processo degenerativo della parte centrale della retina
  5. carcinoma squamoso della congiuntiva e della cornea, molto più rari.

Anche a livello palpebrale bisogna prestare attenzione a melanomi, carcinomi squamosi e basaliomi, tutti tumori cutanei che possono interessare anche la cute delle palpebre, molto sottile e delicata. Basti pensare che il 10% dei tumori della pelle si sviluppa attorno agli occhi.

Quanto tempo di esposizione al sole è necessario per causare danni agli occhi? C’è differenza tra mare, montagna, lago o altro?

Non esiste un tempo di esposizione predeterminato per causare danni agli occhi. Ovviamente al mare, in in montagna o al lago, ove la riflessione dei raggi solari è maggiore, aumenta anche il rischio di danneggiamento e sono sufficienti tempi più brevi per produrre danni.

La neve riflette fino al 90% degli UV, l’acqua ne riflette il 25%, la sabbia il 15% e l’erba l’1%.

Basta un’ora di esposizione agli UV riflessi dalla neve o 6-8 ore di UV riflessi dalla sabbia per determinare danni quali la cheratocongiuntivite attinica.

Fondamentale è inoltre considerare l’indice UV. Se l’indice UV è alto, maggiore è il rischio che si sviluppino danni alla pelle e agli occhi in un tempo di esposizione ridotto.

L’indice UV, infatti, è un valore compreso tra 0 e 16 che dipende dall’ora del giorno e dalla latitudine.

È pari a 0 durante la notte, quando non c’è il sole, ed è maggiore tra mezzogiorno e le 14, quando il sole è più alto nel cielo.

Raggiunge il massimo valore di 16 a latitudini tropicali con il sole alla massima altezza. Alle nostre latitudini arriva al massimo a 10 anche nelle ore centrali della giornata.

In che modo i raggi UV possono danneggiare la vista a lungo termine? 

I danni da esposizione a UV si dividono in deterministici e stocastici.

  • I danni deterministici si hanno per esposizione ad elevate dosi di radiazioni per brevi periodi e sono risolvibili in tempi più o meno brevi.
  • I danni stocastici si hanno per esposizione a basse dosi di radiazioni per lunghi periodi, e purtroppo sono persistenti, e peggiorano nel tempo, come nel caso della cataratta, della degenerazione maculare, di alcuni tumori oculari e palpebrali.

Quali sono i sintomi iniziali di danni oculari causati da raggi UV?

Esistono alcune patologie oculari determinate dai raggi UV sintomatiche.

Per esempio, la cheratocongiuntivite attinica, che si ha per ustione della cornea e della congiuntiva, che insieme formano la parte più anteriore dell’occhio. La cheratocongiuntivite attinica comporta rossore oculare, forte dolore, lacrimazione, continuo ammiccamento e fastidio alla luce ( fotofobia).

Questi sintomi sono causati da una diffusa sofferenza dell’epitelio, lo strato più superficiale della cornea, che assorbe circa il doppio di radiazioni UVB rispetto agli strati posteriori della cornea, e subisce un danneggiamento. Ma per fortuna ha buone capacità rigenerative a breve termine.

Oppure uno pterigio o una pinguecola infiammati dai raggi UV creano discomfort oculare, sensazione di corpo estraneo, bruciore, rossore e ammiccamenti frequenti.

Ci sono però patologie oculari indotte dai raggi UV che all’inizio sono totalmente asintomatiche. Per esempio, in caso di cataratta o degenerazione maculare nelle fasi precoci si può avere solo un lieve peggioramento visivo, o addirittura nessun sintomo.

Quali misure preventive consiglia per proteggere gli occhi dai raggi solari? C’è differenza tra mare, montagna, lago?

È fondamentale evitare le ore centrali della giornata per esporsi al sole. Più alto è il sole, infatti, tanto più il percorso che devono compiere i raggi UV è breve, più raggi arrivano; più basso è il sole più lo strato protettivo di ozono è spesso e filtra più UV, meno raggi arrivano. Lo stesso discorso vale per la latitudine: all’equatore ci sono più raggi UV che alle nostre latitudini.

E anche l’altitudine influisce poiché ad alta quota l’atmosfera è più rarefatta e assorbe meno gli UV.

A 2000m l’irradiazione UV è più alta del 25% rispetto al livello del mare.

Dunque, sempre indossare gli occhiali da sole e a maggior ragione farne uso al mare o in montagna, insieme a un cappellino con visiera a mare e alle apposite protezioni (basti pensare agli occhiali da sci con filtro UV) in montagna.

Inoltre, l’utilizzo di occhiali da sole fortemente schermanti è assolutamente raccomandato quando si sta facendo concomitante uso di antibiotici, in particolare tetracicline, farmaci per l’ipoglicemia, diuretici, sulfonamidi, tranquillanti, contraccettivi orali.

Quanto è importante indossare occhiali da sole anche nelle giornate nuvolose?

Le nubi molto dense fermano la maggior parte degli UV, ma bisogna fare attenzione perché le nubi meno dense o ad alta quota riducono solo l’intensità luminosa ma non filtrano tanto i raggi UV , quindi creano una falsa sensazione di “protezione”, che espone maggiormente a rischi, si tende ad abbassare la guardia e a non indossare gli occhiali da sole.

Inoltre, col cielo nuvoloso in condizioni di minore luminosità la pupilla si dilata ed entra più luce e quindi anche più raggi UV giungono all’occhio.

Ecco perché è fondamentale indossare un occhiale da sole adeguato anche in presenza di nubi.

Quali caratteristiche dovrebbero avere le lenti per occhiali da sole per offrire una protezione adeguata? Es. lenti specifiche? Altro?

Le lenti più giuste dovrebbero avere un coefficiente di trasmissione più basso possibile. Più è ridotto e più è efficace la protezione. Il coefficiente di trasmissione è il rapporto tra il flusso luminoso trasmesso dal filtro e il flusso luminoso incidente.

Tale coefficiente non dipende dalla colorazione della lente. Il filtro UV può essere inserito all’interno della lente in fase di polimerizzazione, può essere applicato come trattamento della superficie o può essere ottenuto per immersione.

Gli occhiali da sole devono riportare sull’etichetta il grado di protezione garantito con un numero che corrisponde ad una categoria:

  • 0 (filtro trasparente) vuol dire che le lenti lasciano passare l’80% dei raggi solari
  • 1 (filtro molto chiaro o chiaro) vuol dire che lasciano passare il 40-80% dei raggi solari
  • 2 (filtro medio) vuol dire che lasciano passare il 18-40% dei raggi solari
  • 3 (filtro scuro) vuol dire che lasciano passare solo il 10-20% dei raggi solari schermandone ben l’80%-90%.
  • 4 (filtro molto scuro) è la categoria che include lenti molto schermanti adatte a sport invernali sui ghiacciai, non vanno però bene per la guida perché riducono molto la luminosità.

Il colore delle lenti è ininfluente sul potere filtrante.

Può spiegare l’importanza della certificazione UV per le lenti da sole?

L’unione Europea ha classificato gli occhiali da sole come “dispositivo di protezione individuale”, da indossare per difendere gli occhi dai rischi delle radiazioni solari.

La luce è determinata da onde elettromagnetiche con differenti lunghezze d’onda. Ad ogni lunghezza d’onda corrisponde un diverso contenuto di energia. Minore è la lunghezza d’onda maggiore è l’energia contenuta.

I raggi UV costituiscono una minima parte dell’energia solare ma rappresentano la parte con maggiore energia e quindi più dannosa per gli esseri viventi

Secondo la direttiva 89/686/CEE esistono dei requisiti di sicurezza per gli occhiali da sole. Il simbolo CE è obbligatorio sugli occhiali da sole commercializzati nell’ unione Europea, deve essere visibile, leggibile e indelebile, inoltre deve essere accompagnato da una nota informativa che contenga i seguenti dati:

  • categoria del filtro solare (da 0 a 4),
  • tipologia del filtro solare (fotocromatico, polarizzante o degradante),
  • classe ottica (prima o seconda a seconda della qualità della lente),
  • manutenzione, utilizzo e pulizia.

In che modo l’utilizzo di occhiali da sole può prevenire condizioni come la cataratta e la degenerazione maculare?

La cornea assorbe la maggior parte delle radiazioni al di sotto dei 300 nm (UVB).

Il cristallino assorbe gli UVA di lunghezza d’onda inferiore a 370 nm, oltre alle radiazioni infrarosse A e B. I raggi UV modificano la struttura e la trasparenza del cristallino.

La retina assorbe i raggi UV non bloccati dal cristallino. Il danneggiamento del cristallino è indolore, cumulativo, permanente. Nei cristallini artificiali è inserito un trattamento UV block che aumenta la protezione retinica.

La dose di raggi UV che giunge alla retina è bassa poiché il cristallino fornisce una protezione (giunge l’1% dei raggi UV al di sotto dei 340 nm e il 2% nel range 340-360 nm), eppure esiste una correlazione tra esposizione ai raggi UV e incidenza della DMS in età più precoce

Quali consigli darebbe ai genitori per proteggere gli occhi dei loro bambini durante l’estate?

I bambini sono più a rischio di essere danneggiati dagli UV a livello oculare poiché il loro cristallino, ovvero la lente dentro il loro occhio, è molto trasparente e “giovane” e ha poca capacità filtrante rispetto al cristallino dell’adulto.

Pertanto non bisognerebbe esporre al sole diretto i bimbi al di sotto dell’anno di età, e per i più grandi bisognerebbe comunque evitare l’esposizione nelle ore centrali del giorno, quando il sole è più alto.

In ogni caso è opportuno utilizzare occhiali da sole con filtro UV400 e marchio CE, proprio come si utilizza per la pelle una crema con adeguato filtro solare.

Meglio abbinare anche un cappellino a tesa larga che protegga ulteriormente il viso.
Se i bimbi sono molto piccoli non si dovrebbero scegliere mete oltre i 2000 metri perché l’irradiazione UV è più alta del 25% rispetto al livello del mare.

Gli occhiali per bambini devono inoltre essere robusti, ma leggeri, resistenti ai graffi, che coprano sufficientemente l’occhio.

Il materiale delle montature deve essere morbido, indeformabile e biocompatibile, senza spigoli o sporgenze.

E agli anziani? Esistono delle lenti specifiche consigliate?

Con l’avanzare dell’età i nostri occhi diventano piu sensibili ai raggi UV. La cataratta è un processo di invecchiamento fisiologico del cristallino, la lente interna all’occhio. I raggi solari però possono accelerare tale processo di ossidazione e quindi rendere più rapido il peggioramento della cataratta.

Anche la degenerazione maculare è più frequente in età adulta dopo i 65 anni, e anche in questo caso i raggi ultravioletti possono costituire un ulteriore fattore determinante nello sviluppo e nel peggioramento.

Infine, molte patologie tumorali cutanee o oculari sono dovute ad una serie di danni cellulari che si sono accumulati nel tempo, pertanto sono di più frequente riscontro (anche se non necessariamente) in età avanzata (basti pensare ai basaliomi e ai carcinomi spinocellulari).

I filtri delle lenti possono essere fotocromatici, scurendosi al sole e schiarendosi all’ombra, polarizzanti che filtrano i riflessi e migliorano la visibilità, degradanti, adatti alla guida perché consentono una notevole attenuazione della luce solare e una visibilità della strada ottimale.

Gli ambienti specifici e i loro impatti

Al Mare

Riflessi sull’Acqua: la riflessione della luce è un fenomeno che si verifica quando la luce colpisce una superficie riflettente, liscia e lucida, rimbalza e torna indietro. L’acqua riflette fino al 20-25% dei raggi UV.

Attività all’Aperto: La spiaggia e le attività acquatiche espongono gli occhi alla luce diretta e riflessa per molte ore, rendendo indispensabile l’uso di occhiali da sole o sole/vista protettivi.

In Montagna

Altitudine: Ad altitudini elevate, l’intensità dei raggi UV aumenta significativamente, con un incremento del 10% per ogni 1.000 metri sopra il livello del mare. Questo aumenta il rischio di danni oculari.

Neve: La neve riflette fino al 90% dei raggi UV, esponendo ulteriormente gli occhi ai rischi. Indossare occhiali da sole o maschere con protezione UV è fondamentale per prevenire la cecità da neve (i microcristalli che si trovano nei fiocchi di neve riflettono i raggi ultravioletti del sole e colpiscono la cornea, la parte più anteriore trasparente dell’occhio, causandone un danneggiamento transitorio).

Al Lago

Riflessi sull’Acqua: Come al mare, anche l’acqua del lago riflette i raggi UV, soprattutto superfici d’acqua estese poco increspate dalle onde e quindi più lisce hanno un maggior potere riflettente. Quindi l’esposizione prolungata durante attività ricreative richiede comunque protezione adeguata.

Vegetazione: Le aree intorno ai laghi possono offrire ombra naturale, ma non eliminano completamente il rischio di esposizione ai raggi UV. È importante proteggere gli occhi anche in queste condizioni.

Ricapitoliamo i consigli dell’oculista rispetto a occhi e protezione dai raggi solari

Fare attenzione alle ore più calde

esporsi al sole durante le ore centrali della giornata, quando il sole è più alto nel cielo, aumenta il rischio di danni da raggi UV. Più alto è il sole, infatti, più breve è il percorso che i raggi UV devono compiere per raggiungere i nostri occhi.

Al contrario, durante le ore del mattino e del tardo pomeriggio, giunge una minore quantità di raggi luminosi.

Prestare attenzione a latitudine e altitudine

la quantità di raggi UV varia anche in base alla latitudine e all’altitudine. All’equatore, l’intensità dei raggi UV è maggiore rispetto alle latitudini del nostro Paese.

Ad alta quota, l’atmosfera è più rarefatta e assorbe meno UV. A 2000 metri di altitudine, l’irradiazione UV è superiore del 25% circa rispetto al livello del mare.

Indossare occhiali da sole di qualità

è essenziale indossare occhiali da sole in ogni occasione all’aperto, e ancor più importante farne uso soprattutto al mare o in montagna.

Un cappellino con visiera può fornire una protezione aggiuntiva al mare, mentre in montagna è fondamentale utilizzare occhiali da sci con filtro UV.

Occhiali fortemente schermanti, inoltre, sono assolutamente raccomandati quando si assumono alcuni antibiotici, farmaci per l’ipoglicemia, diuretici, sulfonamidi, tranquillanti e contraccettivi orali. Questi farmaci possono infatti aumentare la sensibilità degli occhi ai raggi UV, rendendo necessaria una protezione extra.

E chi indossa gli occhiali da vista?

Può avere una doppia scelta: lenti fotocromatiche che si scuriscono e schiariscono, oppure lenti sole-vista.

Oggi esistono diverse soluzioni innovative come la gamma di lenti fotocromatiche Sensity nate dall’impegno della Ricerca & Sviluppo Hoya.

Si adattano rapidamente alle diverse attività, senza bisogno di cambiare occhiale se si passa da un ambiente esterno a uno interno. Per una protezione ancora più efficace e profonda, invece, si può optare per un occhiale da sole graduato con lenti colorate o polarizzate by Hoya, garanzia di qualità.

Proteggere bambini e anziani

 i più piccoli sono particolarmente vulnerabili ai danni oculari causati dai raggi UV perché il loro cristallino è molto trasparente e ha una capacità filtrante ridotta rispetto a quello degli adulti. Utilizzare sempre occhiali da sole con filtro UV 400 e marchio CE, abbinati a un cappellino a tesa larga, aiuta sicuramente a proteggere la loro vista.

Anche con l’avanzare dell’età, però, gli occhi diventano più sensibili e la cataratta può essere accelerata dall’esposizione al sole, così come la degenerazione maculare.

È consigliato quindi l’uso di lenti specifiche come quelle fotocromatiche, che si scuriscono al sole e si schiariscono all’ombra, e quelle polarizzanti per ridurre i riflessi e migliorare la visibilità.

Occhi e protezione dai raggi solari: cosa ne pensate di questi consigli dell’oculista? Abbiamo parlato di occhi e sport anche qui a proposito di ginnastica per gli occhi mentre qui di sport e prurito agli occhi.

(S.R.)

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