Il Biohacking può aiutarci a vivere le Feste all’insegna del benessere. Gli eccessi e le tentazioni, infatti, possono mettere a dura prova il sistema digestivo e l’equilibrio metabolico. Il biohacking può però rivelarsi un alleato prezioso come suggerisce Giacomo Spazzini CEO e founder di GS Loft, che ha messo a punto un insieme di strategie da applicare prima, dopo e durante i pasti, grazie alle quali è possibile affrontare al meglio i cenoni evitando fastidi e migliorando la digestione e l’assimilazione dei nutrienti.
Per viversi le feste all’insegna del benessere, il Biohacking può essere la soluzione. Il Natale è soprattutto l’occasione per trascorrere momenti preziosi con i propri affetti: non mancano momenti di convivialità, tra aperitivi, cene, feste con amici e colleghi dove il cibo diventa il protagonista indiscusso.
Dalle elaborate e gustose lasagne ai sapori della tradizione come cappelletti, panettone e torrone, il piacere della tavola rinvigorisce certamente l’umore, ma può mettere a dura prova il sistema digestivo e l’equilibrio metabolico, sottoponendoli a forte stress e presentandoci il conto col ritorno alla routine.
Biohacking, per vivere le Feste all’insegna del benessere
E proprio per arrivare al meglio al “post-festività”, il biohacking si rivela un alleato prezioso. Questa disciplina innovativa permette di ottimizzare il corpo e la mente con interventi mirati e personalizzati, aiutando a mantenere equilibrio e benessere anche nei momenti più impegnativi per l’organismo.
Giacomo Spazzini, CEO e Founder di GS LOFT (gsloft.it/), l’unico centro in Italia dedicato al benessere psicofisico dove medici, nutrizionisti e fitness coach collaborano attivamente per fornire ai membri consulenze, protocolli e supporto su misura, ha messo a punto un insieme di strategie da applicare prima, dopo e durante i pasti, grazie alle quali è possibile affrontare al meglio i cenoni evitando fastidi e migliorando la digestione e l’assimilazione dei nutrienti.
Prima del pasto: prepare il corpo
Praticare il digiuno intermittente
Una finestra alimentare ridotta (ad esempio, 16 ore di digiuno e 8 ore di alimentazione) nei giorni che precedono le grandi abbuffate aiuta a migliorare la sensibilità insulinica e a ottimizzare i processi metabolici.
Idratarsi in maniera strategica
Bere acqua con un pizzico di sale o limone al mattino aiuta a bilanciare gli elettroliti e prepara il sistema digestivo.
Durante il pasto: scegliere e combinare i cibi saggiamente
Consumare i cibi seguendo un dato ordine
Mangiare prima le verdure ricche di fibre (ad esempio insalata con radicchio e finocchi) contribuisce a ridurre il picco glicemico e migliora la sazietà .
Controllare le porzioni
Anche se difficile, praticare la mindful eating – cercare di mangiare lentamente apprezzando ogni boccone – può contrastare il rischio di eccessi calorici.
Dopo il pasto: ottimizzare digestione e assimilazione
Concedersi una camminata post-prandiale
Una passeggiata di 10-15 minuti dopo i pasti, oltre ad essere un momento piacevole per se stessi, è utile per stimolare la digestione e stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue.
Assumere bevande digestive naturali
Tisane a base di zenzero, finocchio e menta piperita supportano il fegato e riducono il fastidioso gonfiore che può seguire un pasto abbondante.
Strategie di Biohacking avanzato
Per completare il proprio piano di Biohacking e intervenire in maniera ancora più accurata e mirata, senza dover ricorrere a drastiche rinunce, esistono alcuni accorgimenti che possono essere aggiunti alla propria routine natalizia:
Assumere Integratori mirati
Gli enzimi digestivi specifici (lipasi, amilasi e proteasi) sono utili per supportare la digestione di grassi, carboidrati e proteine, mentre i probiotici favoriscono un microbiota sano, essenziale per digerire cibi ricchi e complessi.
Cold exposure
Una doccia fredda o l’applicazione di ghiaccio sulla nuca può aiutare a ridurre l’infiammazione e stimolare il metabolismo.
Monitorare i dati
Utilizzare dispositivi indossabili (come orologi smart o anelli intelligenti) è un metodo valido per controllare la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e adattare le scelte alimentari e di recupero.
Il commento di Giacomo Spazzini
“Rinunciare a una cena di Natale per mantenere la linea? Nessuno di noi lo farebbe mai” afferma Giacomo Spazzini.
“È vero, potremmo guadagnarci in forma fisica e non veder crescere la circonferenza del nostro addome, ma a quale prezzo? Il nostro umore ne risentirebbe, e le festività perderebbero il loro significato più autentico: regalarci attimi di felicità e condivisione con i nostri cari” spiega Giacomo Spazzini.
E allora, perché privarsi dei piaceri della tavola?
“I piatti tipici delle feste italiane, sebbene gustosi e ricchi di sapore, possono essere gestiti senza difficoltà con alcuni semplici accorgimenti. Le lasagne e i tortellini, protagonisti indiscussi del menu natalizio, si possono gustare serenamente accompagnandoli a contorni di verdure al vapore, che aiutano a ridurre il carico glicemico e a favorire la digestione” spiega Spazzini.
E i dolci?
E per i dolci, come panettoni e torroni? “Anche loro trovano il loro posto a tavola, purché consumati con moderazione e preferibilmente dopo una fonte proteica o di grassi sani, come noci o semi, per mitigare i picchi glicemici” risponde Spazzini.
“Infine, non dimentichiamo le lenticchie, protagoniste del cenone di Capodanno e simbolo di fortuna e prosperità. Ricche di fibre e proteine, sono preziose alleate per il microbiota intestinale: basta moderare l’uso di condimenti troppo ricchi per sfruttarne pienamente i benefici” conclude Giacomo Spazzini.
Altri consigli sul Natale e come affrontarlo li trovate qui.
(S.R.)