Barilla anche quest’anno è sponsor della nazionale femminile e maschile di Basket. Per conoscere più da vicino le loro abitudini, anche alimentari, abbiamo raccolto le testimonianze di alcune atlete della nazionale femminile: Elisa Penna, Sabrina Cinili, Martina Bestagno e a Cecilia Zandalasini. Ecco le loro risposte.
Barilla anche quest’anno è sponsor della nazionale femminile e maschile di Basket. Per conoscere più da vicino questo mondo abbiamo raccolto le testimonianze delle atlete della nazionale femminile (che, purtroppo, guidate da Lino Lardo, sono state appena eliminate dalla Svezia all’Europeo femminile di basket…sigh!) e ci siamo fatti raccontare da loro l’importanza del sostegno reciproco, dell’amicizia che le lega da tempo e le sfide che hanno affrontato, insieme, negli ultimi anni. Le ragazze ci hanno descritto i segreti del loro gioco di squadra, i loro successi e gli obiettivi futuri. Inoltre, si sono soffermate sull’importanza dell’autodisciplina, dell’equilibrio e della costanza, anche nella dieta alimentare, presentando le loro regole d’oro. Le atlete che abbiamo coinvolto sono Elisa Penna, Sabrina Cinili, Martina Bestagno e a Cecilia Zandalasini. Ed ecco le loro risposte.
Le risposte di Cecilia Zandalasini
Cosa significa per te essere parte della nazionale femminile?
Per me essere nella nazionale è motivo di grande orgoglio, ormai sono diversi anni che faccio parte di questa squadra però devo dire che è sempre molto speciale avere la possibilità di rappresentare la Nazione. È qualcosa che ho sempre sognato e che mi ha spinto a giocare a basket
Quanto sono importanti le dinamiche della squadra non solo per la performance sportiva ma nell’esperienza di vita quotidiana?
Le dinamiche nella squadra sono molto importanti, la pallacanestro alla fine è uno sport di squadra ed è importante riuscire a trovare la chimica giusta, conoscere bene le proprie compagne e capire qual è la strada giusta per tutte da percorrere per raggiungere un obiettivo comune. Detto ciò, sicuramente la pallacanestro mi ha insegnato moltissime cose che poi posso attuare anche al di fuori del campo di gioco, lezioni utili per la vita quotidiana.
Quali sono le sfide più importanti e belle che avete affrontato negli ultimi anni? Quali gli obiettivi futuri?
Rispetto alle sfide, prepararsi a un europeo non è mai facile, è sempre più competitivo, specialmente negli ultimi anni. Il nostro obiettivo sicuramente è arrivare tra le prime 6 squadre per riuscire a qualificarci al pre-mondiale, che sarebbe a febbraio 2022 e poi ci si potrà qualificare al mondiale di Sidney 2022.
Quale consiglio daresti a una giovane atleta che volesse intraprendere il tuo stesso percorso?
I consigli che darei a una giovane atleta sono: avere la passione per il gioco, perché è quella che spinge tutto, e lavorare tanto, sapendo che ci saranno giorni i cui avrai problemi personali e non avrai voglia di andare in palestra ma è importante allenarsi quotidianamente e non accontentarsi mai.
Parlando dei “segreti del mestiere”, ci sono regole da rispettare, equilibri da mantenere?
Ci sono sicuramente tante regole da rispettare, io l’ho capito con gli anni e credo di essere arrivata oggi ad essere davvero consapevole dell’importanza delle piccole cose, come ad esempio gli equilibri da mantenere, dormire il più possibile, riposarsi, mangiare bene, tenere molta cura del proprio corpo. Negli anni di carriera l’ho imparato pian piano, non è qualcosa che arriva subito ma si sviluppa lentamente: è essenziale essere sempre pronti, sempre sani e al 100% dell’energia per poi riuscire a giocare bene, allenarsi bene e migliorarsi.
Quanto conta l’alimentazione per un’atleta? Qual è il piatto a cui non rinunceresti mai e perché?
L’alimentazione come detto è una parte fondamentale nella vita di un atleta, io onestamente nel mio game day mangio sempre un piatto di pasta, penso sia proprio della mia cultura di italiana, si tratta di qualcosa di immancabile, che mi dà l’energia giusta. Ne mangio di tutti i tipi e non saprei scegliere un formato o condimento preferito!
Ti è mai capitato di cucinare per qualcuno che ami/a cui vuoi bene? Il cibo può essere un messaggero di emozioni?
Nella mia famiglia, specialmente nei weekend, il momento della tavola è sempre stato importante, ho ricordi fin da bambina di mattine in cui ci si svegliava presto, si sceglieva insieme cosa mangiare, si usciva a far spesa e al rientro si preparava tutti insieme o comunque ci si dava sempre una mano. Ho dei bellissimi ricordi dei miei pasti in famiglia, sono dell’idea che il pasto unisce e riunisce, che è bello sedersi a tavola e condividere, specialmente davanti a un buon piatto di pasta che diventa messaggero di emozioni.
Le risposte di Martina Bestagno
Cosa significa per te essere parte della nazionale femminile?
Per me giocare in Nazionale è il livello più alto a cui un atleta possa ambire: rappresentare l’Italia all’estero è un grande onore.
Quanto sono importanti le dinamiche della squadra non solo per la performance sportiva ma nell’esperienza di vita quotidiana?
Può essere la differenza tra essere una buona squadra e una squadra vincente. E con questo non intendo stare 24 ore su 24 ore assieme. Intendo avere uno scopo, valori comuni e condivisi per cercare di raggiungere l’obiettivo.
Quali sono le sfide più importanti e belle che avete affrontato negli ultimi anni? Quali gli obiettivi futuri?
Direi che ogni competizione con la Nazionale, ogni anno è diverso e importante: speriamo questa volta di toglierci delle soddisfazioni! Penso che si sia aperto un nuovo ciclo per questa squadra e vogliamo raggiungere risultati importanti!
Quale consiglio daresti a una giovane atleta che volesse intraprendere il tuo stesso percorso?
Il mio consiglio è DIVERTITI e sii SERIA. So che sembrano due cose quasi opposte ma fare sport da professionista è una delle cose più belle che ti possano capitare. Questo però comporta anche molti sacrifici, devi prendere la parte divertente restando comunque una persona seria e impegnarti ogni giorno.
Parlando dei “segreti del mestiere”, ci sono regole da rispettare, equilibri da mantenere?
Io sono una persona molto abitudinaria, la mia routine mi dà il ritmo giusto! In generale cerco di dormire almeno 8 ore e prima delle partite un bel piatto di pasta integrale con tanto parmigiano!
Quanto conta l’alimentazione per un’atleta? Qual è il piatto a cui non rinunceresti mai e perché?
L’alimentazione è fondamentale, soprattutto se cerchi di avere una carriera lunga! Non rinuncerei mai a un piatto di spaghetti alla carbonara! I miei preferiti!
Ti è mai capitato di cucinare per qualcuno che ami/a cui vuoi bene? Il cibo può essere un messaggero di emozioni?
Durante la stagione, quando sono da sola, non mi sbizzarrisco più di tanto in cucina ma quando sono a casa con il mio fidanzato mi piace moltissimo cucinare per lui. Penso che sia una bella dimostrazione di amore: della serie prendilo per la gola, giusto?
Le risposte di Sabrina Cinili
Cosa significa per te essere parte della nazionale femminile?
Per me far parte della Nazionale è tante cose, come giocare per la squadra numero uno in Italia, rappresentare un movimento intero, vivere esperienze al di fuori del comune attraverso il confronto con le altre nazioni. Più di tutto pero, oltre ad essere un onore è quella possibilità in più di dare al basket tutto quel che ho per poter raggiungere un risultato che possa scrivere la storia del basket italiano.
Quanto sono importanti le dinamiche della squadra non solo per la performance sportiva ma nell’esperienza di vita quotidiana?
Ognuno ha il suo modo di vivere le proprie esperienze. Personalmente la costante ricerca di una coesione di gruppo, e quindi il supporto, la condivisione, la collaborazione sono un aspetto fondamentale per rendere al pieno delle nostre potenzialità, e forse anche oltre. Da qui ho imparato a vivere ogni giorno facendo riferimento a questa frase che mi piace molto e che rende molto l’idea di come vedo e vivo il mondo attraverso i miei occhi “For the strength of the Pack is the Wolf, and the strength of the Wolf is the Pack” Rudyard Kipling (1895)’the Second jungle book’. “perché la forza del Branco è il Lupo, e la forza del Lupo è il branco”.
Quali sono le sfide più importanti e belle che avete affrontato negli ultimi anni? Quali gli obiettivi futuri?
La sfida più importante e bella credo sia stata proprio quella di ricostruirci insieme, anno dopo anno, attraverso le sconfitte le avversità che hanno
caratterizzato gli ultimi anni di Nazionale, con la consapevolezza adesso di guardare indietro e vedere una squadra in crescita, che oggi ha portato la
Francia al supplementare nella prima partita amichevole dopo solo una settimana di preparazione. Sappiamo di avere tanta strada ancora per entrare tra le prime sei e volare in Australia per i Mondiali 2022. Vediamo i nostri miglioramenti giorno dopo giorno e sicuramente non abbiamo paura di nessuno.
Quale consiglio daresti a una giovane atleta che volesse intraprendere il tuo stesso percorso?
Di ascoltare, di curare il dettaglio e di innamorarsi di questo sport. Spesso mi rendo conto di vedere il mondo con occhi diversi ogni volta che il basket mi ha regalato emozioni ed esperienze uniche. Dallo sport ho imparato a conoscermi meglio, i miei principi ma soprattutto il rispetto per gli altri e per se stessi. Quindi il consiglio più grande è proprio quello di essere delle spugne e non smettere mai di imparare.
Parlando dei “segreti del mestiere”, ci sono regole da rispettare, equilibri da mantenere?
Purtroppo non credo molto nei riti scaramantici, e dico purtroppo perché sarebbe bello poter scaricare un po di pressione sull’allacciarsi le scarpe prima di entrare in campo, o tirare un po di sale dietro le spalle. Il mio segreto del mestiere è cercare di essere positivi sempre, e vedere le difficoltà come un momento di crescita. Sicuramente nel mio stile di vita da atleta c’è sempre un’attenzione all’alimentazione e al riposo che considero fondamentale e mi permette di arrivare pronta all’allenamento o partita.
Quanto conta l’alimentazione per un’atleta? Qual è il piatto a cui non rinunceresti mai e perché?
L’alimentazione è fondamentale, soprattutto se cerchi di avere una carriera lunga! Non rinuncerei mai a un piatto di spaghetti alla carbonara! I miei preferiti!
L’alimentazione è importante tanto quanto il carburante per una macchina (non elettrica). Siamo quello che mangiamo, la forza la prendiamo da li ma anche la concentrazione la resistenza, e tante altre cose. Il mio piatto preferito sono le melanzane alla parmigiana della mamma, che per quelle due tre volte l’anno he torno a casa mamma mi fa trovare sempre pronte sul tavolo.
Ti è mai capitato di cucinare per qualcuno che ami/a cui vuoi bene? Il cibo può essere un messaggero di emozioni?
Certamente ma non spesso, diciamo che le emozioni le sento più quando mangio che quando cucino.
Le risposte di Elisa Penna
Cosa significa per te essere parte della nazionale femminile?
Far parte della Nazionale per me rappresenta un grande onore; abbiamo l’opportunità di rappresentare il nostro Paese e questo lo vogliamo sempre fare al massimo delle nostra capacità, portando in campo tutto ciò che abbiamo. Indossare la maglia azzurra mi fa sentire parte di qualcosa di più grande.
Quanto sono importanti le dinamiche della squadra non solo per la performance sportiva ma nell’esperienza di vita quotidiana?
Riuscire a creare gruppo è fondamentale, non solo per sviluppare alchimia in campo, ma anche per stare bene fuori. Alcuni valori come la lealtà, la comunicazione aperta tra di noi, la disponibilità a mettere a proprio agio le compagne di squadra, sono importantissimi perché aiutano la persona a godersi un po’ di più l’esperienza della maglia azzurra. Essere in un ambiente positivo e aperto dà maggior serenità e se una persona sta bene fuori dal campo, poi sa rendere meglio durante il gioco.
Quali sono le sfide più importanti e belle che avete affrontato negli ultimi anni? Quali gli obiettivi futuri?
Con la Nazionale abbiamo passato momenti belli e altri difficili. Agli Europei degli anni passati non siamo mai riuscite a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissate nonostante la voglia, passione e dedizione che abbiamo sempre messo in campo. Gli obiettivi futuri? Riuscire a fare un passo in più. Per noi stesse, ma anche per le persone che ci seguono da casa e ci supportano sempre, per essere ancor di più da esempio o motivazione per le nuove generazioni.
Quale consiglio daresti a una giovane atleta che volesse intraprendere il tuo stesso percorso?
Il consiglio che mi viene da dare è quello di lavorare sempre duramente e di metterci tutto se stesso, qualsiasi cosa egli voglia fare. Nella pallacanestro, così come nella vita, se si decide di fare un qualcosa che ci appassiona, bisogna farlo al massimo delle nostre capacità. Ci possono essere momenti difficili in cui si può pensare di mollare o di non farcela. Ed è li che bisogna guardare dentro a se stessi e capire che se è davvero ciò che ti piace fare, la tua passione, ciò che, nonostante tutto, ti fa sentire vivo, allora vale la pena di continuare su quella strada e, anche se si incontrano ostacoli, continuare a lavorare per superarli.
Parlando dei “segreti del mestiere”, ci sono regole da rispettare, equilibri da mantenere?
Credo che ognuno abbia il proprio segreto del mestiere. Per me è fondamentale avere certi equilibri, fisici e psicologici, che mi fanno stare bene con me stessa. Per esempio, traggo equilibrio dall’avere una routine ben delineata nei giorni in cui si gioca una partita (dal cosa mangio, al ciò che faccio nelle ore che precedono il match). Non li considero riti scaramantici, solo una routine che mi permette di avere più concentrazione e ritmo nelle cose che faccio.
Quanto conta l’alimentazione per un’atleta? Qual è il piatto a cui non rinunceresti mai e perché?
Mangiare bene è fondamentale! Per me personalmente, col tempo e ascoltando il mio corpo, ho capito quanto il mangiare bene e sano, e il cosa mangiare, siano importantissimi per un’atleta. Fosse per me, non rinuncerei a niente. Amo mangiare! Ma se devo scegliere, non rinuncerei mai ad un bel piatto di pasta ben condito. Adoro la pasta al ragù, tagliatelle o una pasta corta come i maccheroni.
Ti è mai capitato di cucinare per qualcuno che ami/a cui vuoi bene? Il cibo può essere un messaggero di emozioni?
Mi capita di cucinare per chi amo e credo che attraverso il cibo si possano trasmettere emozioni, come in amore. Personalmente, cucino meglio per una persona a me cara che per me stessa. Ci metto più attenzione e voglio che sia davvero buono perché tengo alla persona e, di conseguenza, al fatto che mangi bene e con gusto.
Abbiamo parlato di Barilla anche qui a proposito di pasta e sport e qui di Roger Federer.
(Simona Recanatini)
Foto apertura e atlete: Foto M.Ceretti / Ciamillo-Castoria