In principio c’era Yuri Chechi, “il signore degli anelli”, e chi come me era adolescente negli anni ’90, associa la ginnastica a corpo libero a lui e alla sua medaglia alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Poi… è arrivato il Calisthenics.
Ma cos’è questa (relativamente nuova) disciplina e perché potrebbe rischiare di mettere in un angolo il tanto amato e diffuso Crossfit?
Per scoprirlo siamo andati a Riccione, alla Burningate Cup 2018 e abbiamo incontrato la crème de la crème internazionale del Calisthenics, ragazzi che davvero sfidano la forza di gravità con esercizi alle sbarre e agli anelli che vanno al di là di ogni legge fisica conosciuta dall’uomo.
Promotore dell’ evento è, tra gli altri, Umberto Miletto, tra i primi in Italia a parlare di Functional Training e co-fondatore di Burningate Calisthenics Evolution Skills, nonché Presidente dell’Associazione Nazionale Best-Trainer. Miletto con il suo canale Youtube da oltre 50 milioni di view (il canale italiano di fitness più visualizzato) si aggiudica il primato di portavoce ufficiale di questa disciplina, roba da far rabbrividire anche il più performante dei fit influencer…
L’atmosfera alla Burningate Cup è davvero calda e questi ragazzi hanno personalità da vendere anche quando non sono in gara. Mentre aspettiamo che inizi la sfida si ride, si balla e c’è chi intrattiene il pubblico con evoluzioni da brivido, contando sulla forza di un braccio solo.
Ma esattamente, cosa distingue il Calisthenics dalla ginnastica a corpo libero?
Calisthenics è un tipo di allenamento molto tecnico che cura molto la forma dell’esercizio, perché la qualità è più importante delle ripetizioni. Dimenticatevi quindi la serie infinita di squat con i quali vi “massacrate” durante le lezioni di Crossfit, Calisthenics si caratterizza per un ritmo piuttosto lento e per la ripetizione degli esercizi fino alla loro perfetta realizzazione. Secondo questa disciplina non conta quante ripetizioni riuscite a fare o quanto peso caricate, l’importante è eseguire alla perfezione il movimento. Non a caso Calisthenics deriva dal greco “kalos” che significa bellezza, proprio perché si ricerca la bellezza del gesto atletico e “sthenos” che vuol dire forza, perché se riesci a fare questi esercizi di forza te ne viene eccome.
Con il Calisthenics non si utilizzano bilanceri ma si sfrutta il peso del proprio corpo per esercizi come le flessioni, affondi, jumping jack, sit-ups, crunches, push-ups, pull-ups, squat, calf-raises, dips e si utilizzano attrezzi da ginnastica artistica come panche, parallele e sbarre.
La calistenia ama l’aria aperta, e niente è meglio di un parco (ormai tutti dotati di attrezzature per il fitness) per allenarsi e migliorare le proprie performance. Attenzione a non confonderlo con lo streetworkout o il parkour, entrambi con finalità e modalità molto diverse.
Lo scopo di questa disciplina non è ottenere una forma fisica invidiabile, tant’è che chi la pratica non segue diete drastiche e ipocaloriche (tutt’altro), ma il raggiungimento di una forza fuori dal comune. Il fisico a dir poco strepitoso di questi atleti è solo una naturale conseguenza di questo tipo di allenamento. Roba da veri guerrieri insomma, per chi al corpo chiede tutto e anche di più!
Infine, praticare ginnastica calistenica aiuta a migliorare notevolmente la propria elasticità, esercizi di stretching sono obbligatori ad inizio e a fine seduta. Inoltre il controllo del corpo e della mente sono fondamentali e anche per questo motivo è un’attività indicata per aumentare la sicurezza e la padronanza di se stessi e delle proprie capacità, migliorando di conseguenza la propria autostima e consapevolezza.
Uno degli esponenti di spicco nel mondo del Calisthenics è Gaggi Yatarov chiamato“Uomo Planche” per la sua tecnica perfetta nell’esecuzione di questo esercizio. Gaggi è Campione Italiano di questa disciplina e forse ricorderete la sua partecipazione nel 2015 a “Italia’s got Talent” dove è arrivato in finale stupendoci con skills (così si chiamano gli esercizi in termini tecnici) davvero mozzafiato.
Abbiamo intervistato Gaggi Yatarov durante la Burningate Cup e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.
“Sin da piccolo ho praticato sport di diversi tipi, tra cui karate e boxe. Quando sono venuto in Italia, all’età di nove anni, ho iniziato con la ginnastica artistica in un centro sportivo con campioni olimpici del calibro di Igor Cassina e Matteo Morandi. Ho iniziato a praticare Calisthenics quando avevo 18 anni (ora ne ha 24), l’ho scoperto attraverso i video di alcuni ragazzi su Youtube e da li mi sono appassionato. Attualmente lavoro come trainer nelle palestre in provincia di Milano e Monza” racconta Gaggi.
Gaggi parlaci della tua dieta, segui un regime particolare?
“No, non seguo una dieta specifica, mi alleno talmente tanto e gli esercizi comportano un dispendio così elevato di energie che brucio tutto quello che assumo. Solo prima delle gare cerco di trattenermi un pochino, faccio una settimana di dieta per cercare di arrivare con un peso leggermente inferiore ed essere più leggero, questo mi aiuta ad eseguire con più agilità le skills”.
Quante volte ti alleni?
“Mi alleno 5 giorni a settimana per 2 ore e mezzo prediligendo il parco quando la stagione lo consente oppure in palestra”.
Cosa consigli a chi vuole iniziare a praticare Calisthenics?
“Consiglio di iniziare con le basi, di non aver fretta di imparare questo tipo di esercizi che sono abbastanza pericolosi se non si è adeguatamente preparati, meglio essere seguiti da una persona già esperta che possa trasferirti le tecniche corrette. Consiglio di iniziare con le trazioni alla sbarra, dips alle parallele, flessioni a terra per poi aggiungere pian piano le varianti come presa stretta, presa larga ed esercizi di potenziamento.”
Gaggi a questo punto è tra i prossimi a dover iniziare la gara, ci lascia mostrandoci una trazione alla sbarra che esegue come se stesse andando a bersi un caffè al bar. Io avrei voluto vedere una human flag – la bandiera- ma è chiedere troppo prima di una competizione, l’infortunio o un semplice strappo è dietro l’angolo!
Potete vedere il suo programma di allenamento e chiedergli dei consigli collegandovi al suo blog (gaggiyatarov.it) dove è inoltre possibile scaricare video tutorials gratuiti e porre domande in live chat per consigli sulla preparazione atletica.
Dopo questo due giorni passati alla scoperta del Calisthenics io mi sono totalmente innamorata di questo sport e non vedo l’ora di poter provare una lezione! Infatti, nonostante i miei muscoli delle braccia da lanciatrice di coriandoli sembrerebbe che, con la giusta tecnica, possa farcela anche io.
Nel frattempo per chi desidera allenarsi autonomamente vi regaliamo qualche suggerimento con l’aiuto di Filippo Rivalta (Instagram: filippo_rivalta), istruttore di Calisthenics certificato dal CONI che lavora presso la Calisthenics Torino e presso lo Studio di Riabilitazione e Sport SAFI, sempre a Torino.
Filippo dove si può iniziare a praticare Calisthenics?
“La forza di questo sport è la semplicità, infatti gli attrezzi necessari sono un pavimento, una sbarra ed il nostro corpo quindi, è possibile allenarsi ovunque (parco, palestra, casa). L’attrezzo diventa il corpo stesso e grazie all’utilizzo di specifiche leve si può decidere se semplificare o aumentare la difficoltà di un esercizio. La nostra palestra è potenzialmente ovunque” dice Filippo Rivalta.
Suggeriscici qualche esercizio per chi vuole iniziare a praticare questa disciplina.
OBIETTIVO IPERTROFIA:
10-15 minuti di RISCALDAMENTO generale (5’ corda-corsa) e specifico (5-10’mobilità articolazioni e stretching attivo)
- TRAZIONI AL TRX O ALLA SBARRA à4 serie x 8 ripetizioni (recupero 1’)
Importante fare attenzione all’assetto delle scapole per una sicurezza delle spalle e dei gomiti, vanno infatti tenute DEPRESSE E RETRATTE, il bacino in RETROVERSIONE (GLUTEI E ADDOMINALI ATTIVI)
Recupero 2-3’
- PIEGAMENTI SULLE BRACCIA à4 serie x 8 ripetizioni (recupero 1’)
Importante tenere il bacino retroverso come nelle trazioni e le scapole leggermente lontane tra loro per fare il piegamento nella versione Calistenica
Recupero 2-3’
- PLANK SUI GOMITI à3 serie x 30’’ secondi (recupero 1’)
Recupero 2-3’
- HOLLOW BODY POSITION à3 serie x 30’’ secondi (recupero 1’)
Recupero 2-3’
- SQUAT à4 serie x 10 ripetizioni (recupero 1’)
Importante scaricare il peso sui talloni per non gravare sulle ginocchia
10-15’ DEFATICAMENTO
Ovviamente l’intensità sarà minima all’inizio e crescerà quando percepiremo dei miglioramenti.
Una volta gettate le basi si può aumentare il livello di difficoltà fino ad eseguire le SKILLS più famose e spettacolari come la Planche, il Front Lever, la Bandiera, Il Muscle up e la Verticale. (by Alessandra Longo per MFM)