Il 28 maggio 2021 è la Giornata Internazionale dell’Igiene Mestruale, occasione per superare luoghi comuni, discriminazioni e pregiudizi in merito all’argomento. Ecco i consigli di Silvia Semenzin, sociologa e attivista: una vera e propria guida in 10 punti realizzata da Skuola.net per affrontare un momento delicato e importante come le prime mestruazioni. Abbattendo luoghi comuni, stereotipi e tabù.
Per alcune adolescenti è un momento tanto atteso, per altre invece è da dimenticare: in ogni caso, il giorno dell’arrivo delle prime mestruazioni è forse tra quelli più importanti nella vita di ogni piccola grande donna. Eppure, è avvolto ancora da luoghi comuni, discriminazioni e pregiudizi che danneggiano la crescita di milioni di ragazze.
Per questo ogni anno, il 28 maggio, la Giornata internazionale dell’igiene mestruale punta a sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.
Quale occasione migliore per aiutare quindi figlie, papà e mamme ad affrontare con serenità le prime mestruazioni, lontani da tabù e imbarazzi?
Giornata Internazionale dell’Igiene Mestruale: i consigli dell’esperta
Ecco i consigli di Silvia Semenzin, sociologa e attivista, che si occupa proprio di informazione e divulgazione delle tematiche più importanti sul mondo femminile ed è impegnata nella lotta alle discriminazioni di genere. Una vera e propria guida in 10 punti realizzata da Skuola.net per il progetto educativo Domande Scomode @School, pensato per accompagnare adolescenti, genitori e docenti su argomenti complessi e delicati come le relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità, per una crescita libera da stereotipi di genere.
Attenzione ai cambiamenti del corpo (ma niente panico)
Come fare a capire che le prime mestruazioni stanno arrivando? Ovviamente è molto soggettivo. La prima cosa è prestare attenzione ai cambiamenti del corpo, come l’ingrossamento del seno o l’apparizione di peluria. “Quando si avvicina il menarca (cioè la prima mestruazione) possiamo notare segnali come dolore alla pancia o alla testa, o cambiamenti di umore “strani”. Certo, a tutte capita in modo diverso, alcune ad esempio non avvertono sintomi particolari. Ma in generale queste possono essere le prime avvisaglie dello sviluppo e che, quindi, le prime mestruazioni sono vicine”. È un periodo in cui si diventa piano piano persone adulte, e vedere il proprio corpo che cambia può spaventare. “Bisogna pensare che si sta crescendo ed è quindi importante osservare senza troppo giudizio la persona che si sta diventando. Questo si può fare comunicando i propri dubbi, confrontandosi con gli altri e cercando informazioni”.
Non è normale soffrire per le mestruazioni
Con l’arrivo delle mestruazioni, è necessario iniziare ad abbattere i luoghi comuni che mettono a rischio la tranquillità delle adolescenti. Uno degli stereotipi forse più pericolosi è che molti sono convinti che durante le mestruazioni sia normale provare dolore. “Così, però si normalizza il fatto che alcune donne provano dolori lancinanti e si sentano molto male durante i giorni del flusso mestruale”, facendolo diventare qualcosa di “tipico” a cui non dare troppo peso. “In realtà questo stereotipo è quello che porta non riconoscere malattie come l’endometriosi, patologie che meritano la massima attenzione e che partendo appunto da questo presupposto non vengono riconosciute”.
Non è vero che le donne con le mestruazioni non sono “lucide”
Un altro grave pregiudizio è che, a causa dei cambiamenti ormonali che influiscono sull’umore, le donne non siano razionali o in grado di “pensare in maniera lucida”. Questo apre a una serie di discriminazioni che usano le mestruazioni per ”zittire” una donna o per non ascoltare ciò che ha da dire, “perché ha le sue cose”. “Certo, magari qualcuno può sentirsi più sensibile che in altri giorni, per via degli ormoni, ma si tratta di cambi di umore, non di capacità di ragionamento! Posso rassicurare tutti che le donne sono perfettamente in grado di essere razionali e lucide anche in quei giorni”.
Le mestruazioni non sono “sporche”
C’è chi dice che, durante le mestruazioni, non si possano fare alcune cose pratiche, come fare il bagno o mangiare determinati cibi. “Sono stereotipi assolutamente falsi. Derivano da una serie di tabù che ruotano intorno all’idea che la donna debba essere perfetta e immacolata, e che il ciclo mestruale possa essere quasi una cosa che la sporca, che la rende umana”.
Parlare apertamente di mestruazioni è importante proprio per distruggere il pensiero che le mestruazioni siano qualcosa di sporco, imbarazzante o “schifoso”. Stiamo parlando infatti di una cosa più che naturale, che interessa tutte le donne e, soprattutto, che dimostra che il corpo è in buona salute
Nessuna vergogna per le mestruazioni
“Ancora oggi si considera il ciclo mestruale femminile, così come la sessualità femminile, qualcosa di vergognoso, che va tenuto nascosto e per questo non se ne deve parlare. Bisogna invece abbattere questo stereotipo e parlarne, come stiamo facendo adesso, perché solo così le ragazze smetteranno di sentirsi in imbarazzo per una delle cose più naturali dell’universo. Tutte le donne hanno il ciclo e a tutte almeno una volta succede di sporcarsi. Tutte almeno una volta hanno avuto bisogno di chiedere un assorbente a un’amica. Non vedo perché dovremmo sentirci imbarazzate”. Anche perché questi pregiudizi di genere sono spesso la causa per cui le ragazze evitano di fare domande, perché hanno paura o vergogna del giudizio altrui, o perché pensano che ciò che riguarda la loro vita “intima” debba essere necessariamente tenuto nascosto.
In caso di dubbi o problemi, nessuna vergogna a chiedere aiuto
“In caso di dubbi o problematiche relative al ciclo mestruale, ci sono una serie di strumenti che le adolescenti possono usare, come internet: l’importante è cercare su piattaforme affidabili e verificate come domandescomodeatschool.it, il progetto di Lines e Tampax dove si possono trovare informazioni esaustive, complete e basate sulla ricerca. Questo può aiutare le più timide, ma consiglio soprattutto di parlare con una persona vicina. Se non un genitore, un parente o un adulto di cui ci fidiamo”. In caso di dubbi importanti e su eventuali problematiche più gravi, è sempre bene comunque consultare una figura esperta.
Papà, non delegate solo alle mamme
Il ruolo dei genitori è importantissimo in un momento particolare e delicato come quello dello sviluppo femminile. Ma spesso viene delegato alle mamme il ruolo di guida, mentre i padri restano nello sfondo. Un’abitudine che dovrebbe essere ormai superata: “Io credo che sia molto importante includere i padri nell’universo delle figlie. Il consiglio che darei ai genitori in questo caso, in particolare ai padri, è proprio quello di informarsi sul ciclo mestruale e su che tipo di cambiamenti ha il corpo femminile durante la pubertà, preoccupandosi davvero di entrare nel mondo delle adolescenti, adottando un atteggiamento aperto e non giudicante, senza vergogna ma con la curiosità di scoprire l’anatomia femminile”.
Altolà al (troppo) pudore
In generale, nel dialogo con le ragazze, un genitore (sia mamma che papà) dovrebbe cercare di mettere in discussione gli stereotipi culturali sulla sessualità femminile. “Le adolescenti hanno tantissime domande da fare, ma spesso non le fanno per paura di essere giudicate male. Questo può dipendere da un eccessivo pudore per la sfera intima e sessuale che si respira in famiglia. Ma se, al contrario, fin da subito si riesce ad aprire un dialogo leggero e informale, e una conversazione libera dal giudizio, allora è molto più semplice diventare una figura di supporto per i propri figli, sia maschi che femmine”. Cedere all’imbarazzo vorrebbe dire limitare l’accesso alle informazioni essenziali di cui le ragazze in quel momento potrebbero avere bisogno. Se ci sono delle domande o dei dubbi, i genitori possono e devono riuscire a vincere le ritrosie per facilitare l’istruzione e l’educazione delle figlie, maneggiando le informazioni in maniera consapevole e con maturità. Trattandole non più come bambine, ma già come donne.
Le prime mestruazioni? L’occasione per parlare di educazione sessuale in famiglia
“Credo che sia bene affrontare l’educazione sessuale nei momenti in cui vediamo che le figlie hanno qualche dubbio o curiosità. Se finora nessuna domanda è stata fatta, e le mestruazioni arrivano un po’ inaspettate, penso che sia un ottimo momento per iniziare a parlarne”. Si può anche pensare di “rompere il ghiaccio” con libri o documentari, per poi iniziare un confronto. “Ricordo che nel mio caso mi era stato regalato un libro di educazione sessuale perché i miei genitori, forse, non sapevano come affrontare l’argomento. Per me era stato utilissimo perché mi aveva chiarito una serie di temi che magari in casa non è facilissimo affrontare”. Un mezzo “furbo” per aprire il dialogo con delicatezza. Prima che la naturale curiosità adolescenziale trovi altre sorgenti informative, magari nemmeno attendibili.
Non è troppo presto per andare dal ginecologo
Allo stesso modo, l’arrivo del menarca può essere una buona occasione per iniziare a controllare che “sia tutto ok” e iniziare a creare un rapporto con un ginecologo che potrà anche dare informazioni sulla sessualità (come la contraccezione e la riproduzione) e diventare un punto di riferimento anche in futuro, in caso di dubbi o problemi. “Ritornando al discorso che magari può non essere facile parlare con i genitori direttamente sulle tematiche più intime, non è mai sbagliato rivolgersi a un ginecologo e l’arrivo delle mestruazioni può essere un buon momento per iniziare. Poi ricordiamo che è importante andarci con costanza anche a partire dal primo rapporto sessuale condiviso”.
Abbiamo parlato qui di ciclo e attività fisica con i consigli del ginecologo di MioDottore.
Le immagini di questo articolo sono relative alle Period Panties di Lovable, un prodotto “due in uno” perché sono sia un comodo slip in cotone biologico certificato, sia un sistema di assorbenza per il ciclo, lavabile e riutilizzabile (qui ulteriori dettagli, compresi i 5 buoni motivi per indossarli suggeriti dalla Dott.ssa Valeria Valentino, medico ginecologa).
(Simona Recanatini)