MioDottore ha coinvolto la Dottoressa nutrizionista Cinzia Baranello per svelare quali sono i cibi afrodisiaci più efficaci, le loro caratteristiche e i benefici, sfatando anche qualche falso mito. Ecco dunque la top ten dei cibi afrodisiaci da portare in tavola a San Valentino: sul podio fragole e frutti di bosco, seguono vino rosso e agrumi. Buon San Valentino e buon appetito!
Cibi afrodisiaci? Con San Valentino alle porte, fa capolino la voglia di concedersi dei momenti piacevoli con la dolce metà, puntando magari a organizzare una cena che ravvivi la passione. Ma come è possibile dare una “scossa” al desiderio sessuale, partendo dalla tavola? MioDottore– piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto una delle sue esperte, la Dottoressa Cinzia Baranello, nutrizionista, che ha aderito al progetto di video consulenza online attivata dalla piattaforma, per svelare quali sono i cibi afrodisiaci più efficaci, le loro caratteristiche e i benefici, sfatando anche qualche falso mito.
La top 10 dei cibi afrodisiaci
La specialista di MioDottore ricorda che per definizione un cibo afrodisiaco, il cui nome deriva dalla dea greca dell’amore Afrodite, è un alimento che incrementa la libido e la potenza erotica.
Molti alimenti della tradizione e della dieta mediterranea sono amici dell’eros, ma quali di loro hanno un effetto provato scientificamente?
Eccoli qui, ve li presentiamo uno a uno:
Fragole e frutti di bosco: ricchi di antocianine, mantengono libere le arterie ed elastiche le pareti dei vasi, aiutando la circolazione sanguigna.
Vino rosso: a parte le proprietà disinibitorie dell’alcol, è ricco di resveratrolo, dalle caratteristiche antiossidanti e antinfiammatorie, protegge le cellule dall’invecchiamento e i vasi sanguigni.
Agrumi: ricchi di polifenoli e vitamina C ad azione antiossidante, sono antinfiammatori e anti-aging.
Aglio: contiene allicina, che favorisce l’aumento del flusso sanguigno agli organi sessuali stimolando la produzione di ossido nitrico (un vasodilatatore).
Cacao amaro e fave di cacao: contengono flavonoidi e teobromina, che abbassano la pressione, regolano i livelli di colesterolo, migliorano l’elasticità dei vasi sanguigni e la fluidità del sangue.
Peperoncino: racchiude capsaicina, che migliora la circolazione e riduce il colesterolo.
Pistacchi e frutta a guscio: racchiudono fitosteroli, che favoriscono l’eliminazione del colesterolo cattivo dalle arterie e riducono la pressione.
Zafferano e ginseng: contrastano la disfunzione erettile e migliorano la sensibilità delle mucose.
Tè verde in foglie (senza zucchero): contiene catechine, che proteggono i vasi sanguigni.
Ostriche: sono ricche di zinco, la cui carenza inibisce la spermatogenesi e riduce i livelli di testosterone.
Le proprietà dei cibi “amici” dell’eros
La Dottoressa Baranello sottolinea che uno dei benefici principali dei cibi afrodisiaci è quello di stimolare la vasodilatazione o migliorare l’elasticità dei vasi sanguigni, senza dover ricorrere necessariamente a prodotti farmacologici, ma non solo. Un ulteriore supporto che arriva da questi alimenti è l’effetto anti-stress che hanno sul cervello, perché agiscono sui livelli di dopamina e serotonina, gli ormoni del buonumore.
Anche le spezie giocano a favore degli innamorati e possono essere utilizzate a ogni pasto, anche combinandole tra loro, ma sempre con moderazione.
Il vino rosso, sul podio degli “eccitanti”, può essere consumato a ogni pasto (120 ml totali), i frutti di mare meglio una volta a settimana, mentre il cacao anche tutti i giorni, purché assunto in quantità misurata (30 grammi). Infine, la frutta a guscio può essere mangiata quotidianamente, fino a circa 20 grammi, e il tè, fino a tre tazze. L’esperta raccomanda di personalizzare tali quantità, soprattutto in presenza di disturbi e patologie.
Come per tutti gli alimenti, anche in questi casi, è sempre bene non eccedere e soprattutto variare il più possibile.
Infatti, alcuni tra essi hanno un apporto calorico importante, come il cacao, il vino rosso e la frutta a guscio, altri possono irritare le pareti intestinali come il peperoncino, mentre i frutti di mare potrebbero contenere mercurio e risultare quindi tossici qualora si abbondasse.
Attenzione ai falsi miti
L’effetto afrodisiaco di un alimento non può essere immediato: non esistono infatti cibi miracolosi che ridonano la prestanza fisica o inducono il desiderio al pari di una pozione magica. Inoltre, non è assicurato che il potere eccitante sia dovuto a sostanze contenute nell’alimento che agiscono sui processi biochimici endogeni, ma può dipendere da caratteristiche che forniscono stimoli sensoriali, come la forma, il colore, l’odore e la consistenza.
È importante ricordare che gli alimenti afrodisiaci da soli non sono prodigiosi, ed è fondamentale consumarli in un contesto di stile di vita sano.
Indipendentemente dal pregio di essere cibi “amici” del desiderio sessuale, ci sono anche altri motivi per i quali gli alimenti afrodisiaci possono essere utili per l’organismo e l’umore. Infatti, poiché i composti bioattivi contenuti in molti di questi agiscono a livello dell’endotelio (parete dei vasi sanguigni), il beneficio immediato che si trae dal loro consumo regolare è la protezione delle arterie dalla formazione di placche aterosclerotiche e la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, favoriscono il microbiota, la popolazione di microrganismi che abitano l’intestino umano e che producono una serie di sostanze che migliorano lo stato di salute rinforzando il sistema immunitario, favorendo il controllo del peso e della glicemia, riducendo l’infiammazione e migliorando umore e funzioni cognitive, in quanto comunicano direttamente con il cervello.
Consulenza online
Per far fronte a dubbi e domande relative all’alimentazione, MioDottore mette a disposizione degli utenti la funzionalità di consulenza online, con circa 7.000 esperti disponibili.
Nato per far fronte alle esigenze sorte con il primo lockdown, il progetto di consulenza online consente di incontrare via video gli specialisti della piattaforma, sia che si tratti di un primo colloquio o di appuntamenti di consueto monitoraggio del proprio benessere.
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Abbiamo parlato di MioDottore anche qui a proposito di come gestire gli infortuni muscolari.
(Simona Recanatini)
Foto apertura: by Markus Spiskeon Unsplash