Il 25 ottobre è il World Pasta Day, una manifestazione che da 21 anni racconta il piatto principe della Dieta Mediterranea. Quest’anno mette al centro l’eccellenza italiana della pasta come simbolo del mangiar bene fatto di ricerca, emozione e creatività. E con l’hastag #pasta2050 la sfida è lanciata anche agli appassionati di tutto il mondo: proprio il 25 ottobre, un social pasta party abbraccerà i 5 continenti in una… spaghettata virtuale. Partecipiamo?
Pensi all’Italia e pensi alla pasta. Del resto è il vero piatto tipico italiano. Sazia ed è simbolo della buona e sana Dieta Mediterranea: questi i valori positivi attribuiti alla pasta, che per gli italiani resta sempre una certezza. In occasione del World Pasta Day 2019 (25 ottobre), i pastai italiani di Unione Italiana Food hanno celebrato l’Italian way of pasta con la kermesse internazionale “Al Dente”: per 7 giorni, dal 18 al 25 ottobre, 130 ristoranti nel mondo hanno proposto una ricetta ispirata al futuro della pasta. E con l’hastag #pasta2050 e #WorldPastaDay la sfida è lanciata anche agli appassionati di tutto il mondo: il 25 ottobre, un social pasta party abbraccerà i 5 continenti in una… spaghettata virtuale.
Cosa mangeremo tra 30 anni?
Pensateci: cosa mangeremo tra 30 anni? Quasi sicuramente un piatto di pasta. Nel mondo il suo crescente successo è un dato di fatto – in 10 anni il suo consumo è quasi raddoppiato, da quasi 9 a 15 milioni di tonnellate. E in Italia, dove la pasta è solida tradizione, il nostro rapporto con fusilli e maccheroni non mostra cedimenti. 9 italiani su 10 (88%) mangiano pasta regolarmente e 1 su 3 (36%) la porta in tavola tutti i giorni, nel segno di un approccio curioso verso le novità del mercato – il 10% degli italiani cambia pasta e passa a sperimentare quella integrale, al farro, al kamut, con farine di legumi, anche se la pasta “gialla” continua a vincere alla prova del gusto e della preparazione. Secondo la ricerca “Il futuro della pasta”, commissionata da Unione Italiana Food (già AIDEPI) a Eumetra, per gli italiani la pasta è “il vero piatto tipico italiano”, “sazia” ed è “simbolo della buona e sana dieta mediterranea”.
World Pasta Day 2019
La Giornata della Pasta 2019 ha re regalato ai pasta lovers di tutto il mondo un appuntamento unico: la kermesse “Al Dente – The Italian way of Pasta” ha offerto l’occasione di sperimentare per una settimana gusti e consistenze della pasta del futuro. 130 ristoranti in Italia e nel mondo hanno proposto in menù un piatto di pasta ispirato al tema #pasta2050, esplorando le 6 principali tendenze che caratterizzeranno il consumo di questo alimento nei prossimi 30 anni.
Giunto alla sua 21ma edizione, il World Pasta Day, manifestazione ideata e curata da Unione Italiana Food (già AIDEPI) e IPO – International Pasta Organisation, ogni 25 ottobre celebra il piatto simbolo della Dieta Mediterranea. E quest’anno si concentra su gusto, creatività, attenzione al benessere e passione per il buon cibo che contraddistinguono il modo tutto italiano di mangiarla e condividerla.
Pasta, le 6 tendenze del futuro secondo gli esperti
Da un momento di confronto di un panel interdisciplinare di esperti sul futuro della pasta nel contesto dell’evoluzione dell’alimentazione globale, Unione Italiana Food ha identificato 6 tendenze che caratterizzeranno il consumo di pasta nei prossimi decenni: Io Mangio Classico (La pasta al pomodoro, portabandiera della dieta mediterranea nel mondo), Io Mangio Etico (pasta, verdure e sostenibilità), Io Mangio Globale (Pasta fusion, un mondo di contaminazioni), Io Mangio Diverso (Pasta con ingredienti tutti da scoprire), Io Mangio Semplice (La pasta sempre più essenziale e salutare), Io Mangio Consapevole (La sfida della corretta informazione). Le tendenze sono state la mappa che gli chef hanno preso come riferimento per interpretare ai fornelli il tema #pasta2050.
“Tendiamo a immaginare la pasta come un prodotto immutabile, in realtà questo piatto ha accompagnato nel tempo il cambiamento dei nostri stili di vita” spiega Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. “Se pensiamo a come mangiavamo la pasta 30 o 60 anni fa ci rendiamo conto di quanto siano cambiate ricette, occasioni di consumo, formati e porzioni. La fortuna della pasta nel mondo è dovuta proprio a come riesce a intercettare tendenze alimentari, culturali e sociali. Allo stesso tempo, si è evoluto anche il suo processo produttivo, con una crescente attenzione all’impatto ambientale e ai trend salutistici. Per questo abbiamo cercato di tracciare il futuro di questo alimento da qui al 2050, chiedendo a chef e appassionati di interpretarlo” ha spiegato Felicetti.
Secondo Paolo Barilla, Presidente International Pasta Organisation, “Il consumo di pasta nel mondo è raddoppiato in 10 anni perché piace a tutti, ma c’è molto altro. Parliamo di un cibo accessibile e con un basso impatto ambientale. Un prodotto semplice e quotidiano che unisce le persone, versatile per come sa unirsi agli ingredienti tradizionali di ogni cucina del mondo e di aggiungere a qualunque piatto il sapore e i benefici della Dieta Mediterranea, il miglior stile di vita al mondo. Con il World Pasta Day rinnoviamo da 21 anni la responsabilità di proiettare verso il futuro questo alimento antichissimo eppure, ancora oggi, rivoluzionario nel suo essere buono per il palato, per il Pianeta e per la salute di chi lo abita.”
Il senso degli italiani per la pasta
L’Italia resta il punto di riferimento della pasta mondiale. Secondo i dati elaborati dai Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organisation, nel 2018 i nostri pastifici ne hanno prodotto 3.370.000 tonnellate (+0,3% rispetto al 2017). Siamo il Paese che ne consuma di più (con 23 kg di pasta pro capite) e più della metà della pasta che produciamo è destinata all’export: nel 2018 la quantità di pasta esportata è pari al 58% della produzione. 1 piatto di pasta su 5 mangiato nel mondo e circa 3 su 4 in Europa sono preparati con pasta italiana. I Paesi dove esportiamo di più sono Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti, mentre i mercati strategici da cui arrivano le performance più importanti di inizio 2019 sono Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cina e Australia.
Pasta, alimento ideale per sfamare il mondo
La pasta si candida a alimento ideale per sfamare un mondo sospeso tra malnutrizione e obesità. Si inserisce in questo percorso l’iniziativa benefica dei pastai italiani in favore della Comunità di Sant’Egidio, con una donazione di pasta sufficiente a garantire circa 100mila pasti caldi agli indigenti. “Siamo grati a Unione Italiana Food per la donazione di 10 tonnellate di pasta, che verrà distribuita presso i nostri centri di aiuto, frequentati ogni giorno da famiglie in difficoltà, anziani, senza dimora”, dichiara Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio. “Più di altre pietanze, la pasta accompagna da sempre la tavola degli italiani. E’ un alimento che diventa ancora più buono, se consumato insieme, così come faremo in tante iniziative di solidarietà nei prossimi mesi”. Come non essere d’accordo?
Abbiamo parlato di pasta e sport qui e di dieta mediterranea qui.
(S.R.)