La corsa, finalmente, occupa il giusto spazio nella vita sportiva cittadina. Gare di running vengono organizzate un po’ in tutta Italia ma, se oltre al divertimento e alla sfida c’è anche un obiettivo di solidarietà si corre anche più volentieri! La Run for the Oceans organizzata da Adidas per sostenere il Parley ocean plastic program lo scorso 29 giugno ne è un esempio ed è stata un vero successo.
1.000 persone si sono date appuntamento al Parco Sempione di Milano per partecipare all’evento dedicato a salvare gli oceani dalla plastica da cui sono invasi. Adidas ha donato un dollaro per ogni chilometro percorso dai runners fino a raggiungere un milione di chilometri.
L’evento ha visto la partecipazione di molti nomi dello sport e dello spettacolo tra cui Ian Thorpe (ex nuotatore olimpico), Federica Brignone (sciatrice alpina specializzata nello slalom), Luigi Datome (cestista della Nazionale Italiana) e molti altri.
Noi di MyFitness Magazine abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare proprio il mitico Ian Thorpe, nuotatore australiano specializzato nello stile libero. Soprannominato Thorpedo e considerato uno dei più grandi nuotatori di tutti i tempi, ai Giochi olimpici ha ottenuto cinque medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo, record assoluto per lo sport australiano.
All’età di 14 anni divenne il più giovane atleta uomo ad aver mai rappresentato l’Australia in una competizione sportiva e, un anno più tardi, arrivò la vittoria nei 400 metri stile libero ai Mondiali di Perth.
Ian è stato scelto da Adidas come testimonial dell’evento Run for the Oceans perché egli stesso esprime al meglio il concetto di “sfida” e “speranza”, parole cardine di questa iniziativa per la salvaguardia dei nostri mari.
Ian, 1 metro e 90 di muscoli (guardatemi nella foto qui sopra, inevitabilmente in punta di piedi accanto a lui….!), è molto affabile e decisamente simpatico e per l’intervista si sdraia vicino a me sui lettini gonfiabili dell’area stampa che Adidas ha allestito per l’evento. Mi ha raccontato del suo stile di vita sempre attento all’alimentazione e al benessere del suo corpo, ma soprattutto della sua nuova vita in cui si dedica al coaching della mente.
Ian quando hai iniziato a nuotare?
Ho iniziato che avevo 8 anni, che è abbastanza tardi se si desidera intraprende questa carriera da professionista ma sono andato molto veloce e ho vinto la mia prima gara a 15 anni (400 m sl in3’41″83).
Qual è la tua routine quotidiana di allenamento?
Mi sveglio alle 6.30, prendo solo un caffè per aiutare il mio corpo a svegliarsi ed esco per una lunga passeggiata di almeno 1 ora. In genere non corro ma ho un passo veloce, questa tipologia di allenamento si adatta meglio al mio corpo e trovo maggiore giovamento. Oggi però dedicherò anima e cuore a questa corsa in favore della salvaguardia degli oceani! Inoltre quattro volte a settimana vado in palestra e mi alleno con un personal trainer per un’ora, alternando esercizi di riabilitazione a sessioni più intense.
Quali esercizi pratichi nello specifico?
Mi piace alternare il cardio, pedalo ad esempio fino a consumare a 1.000 calorie in una lezione, e l’allenamento con i pesi, esercizi specifici per tenere sempre tonici i muscoli delle spalle, del petto e dell’addome specialmente.
Qual è la tua dieta?
Non mangio mai prima di allenarmi, prendo solo uno shake di proteine (uso solo brand che utilizzano prodotti naturali). Mi rendo conto che non è corretto sul piano nutrizionale ma credo che il motivo sia che in passato, quando gareggiavo, mi allenavo decisamente di più ed ero abituato a consumare molte più calorie. Ora invece al confronto l’attività fisica si è ridotta e non sento la necessità di alimentarmi così tanto. Spero di modificare questa mia abitudine e sto lavorando per migliorare perché è giusto alimentarsi adeguatamente prima di un allenamento.
Come si svolge la tua giornata ora che non devi più affrontare delle gare?
Lavoro molto perché amo stare sempre attivo, sono molto impegnato in televisione, mi dedico ai brand per cui sono testimonial, partecipo a interviste ed eventi sportivi. Inoltre ho una mia attività a cui mi dedico con passione. Non è facile ricrearsi dopo essere stato un campione di nuoto, dopo aver avuto una vita super intensa ritrovarsi a ricostruire la propria giornata è un allenamento molto difficile. Non si tratta solo di creare qualcosa in cui credere ma banalmente di impegnare il tempo, quelle 30/40 ore che passavi in piscina ora vanno riorganizzate. Per questo ho creato Beon, una società che aiuta le persone a migliorare le performance nella propria vita. Il mio team ed io insegnamo a chi lo desidera il segreto del successo. C’è una via per accedere a quella piccola parte del cervello che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi e noi aiutiamo le persone a trovarla. Spieghiamo inoltre come criticare nella maniera corretta le proprie performance, in modo da adeguare il livello di aspettativa a se stessi e non rimanere delusi e demotivati. Inoltre è estremamente importante accettare ciò che è fuori dal nostro controllo personale, ad agire e reagire per migliorare la nostra vita.
Come si svolge questo “training della mente”?
Amo definirlo un “boutique service”. Nella maggior parte dei casi è un solo giorno di intensa attività e io cerco di essere sempre presente con il supporto del mio team e del nostro psicologo. Lavoriamo molto con business man di tutto il mondo. Aiutiamo le persone a trovare il proprio potenziale e a sfruttarlo al meglio, gestire le performance ed evitare l’overthinking, spesso causa di ansia e depressione (di cui Ian ha sofferto per altro ma da cui ne è uscito a testa alta, ndr).
Qual è il consiglio che daresti per un’ottimale forma fisica?
Purtroppo l’attività fisica da sola non basta, ci vuole necessariamente una dieta adeguata. Se vuoi ottenere dei risultati devi regolare il tuo regime alimentare. L’alcool è uno dei nemici numeri uno ad esempio. Nel mio caso specifico inoltre è più importante allenare i muscoli più piccoli rispetto a quelli più grandi: se tu lavori sui muscoli più piccoli, quelli grandi si svilupperanno in ogni caso.
Se vuoi delle braccia grosse e muscolose non focalizzarti sul bicipite ma lavora principalmente sul tricipite, questa è la chiave!
Ma soprattutto il consiglio di Ian che seguiremo alla lettera è quello di divertirsi e godersi ogni momento della vita. Ian, non ti deluderemo!
(by Alessandra Longo per MFM)