Benessere fa rima con attività fisica, non c’è dubbio, ma senza dimenticare un’alimentazione il più possibile sana e varia. A cominciare magari delle farine. Una volta ce n’erano tante, di farine: rustiche, non raffinate, dotate di profumi caratteristici che si riversavano anche nei prodotti da forno di cui erano l’ingrediente base. Espressione di una cucina povera e radicata nel territorio, che per necessità sapeva trarre il meglio da quello che la natura offriva. Poi è arrivata la farina 00 e il suo gusto anonimo e standardizzato si è diffuso ovunque, livellando le differenze tra Nord e Sud, tra montagna e pianura. Per ridare alle farine la giusta importanza nella nostra alimentazione quotidiana, ci può essere d’aiuto il libro “Le farine dimenticate” di Simona Recanatini e Sonia Sassi, edito da Gribaudo.
Questo libro permette di riscoprire i sapori di una volta della farina d’avena, di castagne, di segale, di ceci e di molte altre farine della tradizione, presentando per ciascuna una serie di ricette, da quelle più antiche e tipiche, di stampo regionale, fino alle elaborazioni più originali e contemporanee, per dimostrare come le farine dimenticate possano tornare ad avere un ruolo da protagoniste anche nelle preparazioni di ogni giorno. Per ogni farina sono indicate anche le proprietà nutrizionali perché esse, oltre alla ricchezza di aromi e profumi, possiedono anche preziose qualità utili per la nostra salute. E soprattutto per chi pratica sport! Pensiamo per esempio alla farina d’avena: è ricca di amido e fibre solubili, è molto apprezzata tra gli sportivi ma anche tra i soggetti che seguono un regime alimentare dimagrante. Rispetto alla farina raffinata dona un maggior senso di sazietà, placa il senso di fame e apporta una quantità doppia di proteine. Inoltre, contiene acido folico (che contrasta il senso di stanchezza), minerali come potassio e zinco, poi vitamine A, B1, E. Numerosi studi clinici evidenziano il suo ruolo benefico nel tenere a bada il colesterolo: la farina di avena, infatti, è ricca di acidi grassi polinsaturi. Nell’ultimo periodo le proprietà dell’avena pare siano state riscoperte ed esaltate, soprattutto associate a particolari regimi alimentari (quello vegano in primis). E c’è una ragione precisa: l’avena contiene lisina, aminoacido essenziale che può completare l’apporto proteico di un pasto se associato ai cereali. E parlando di farine, non si può dimenticare la celiachia: si tratta di una malattia cronica infiammatoria determinata da un’intolleranza al glutine (complesso proteico presente nel grano, nell’avena, nell’orzo e in altri cereali). Le cause esatte della celiachia non sono ancora perfettamente conosciute: è una malattia autoimmune, dovuta cioè alla produzione anomala di anticorpi scatenata appunto dall’assunzione di glutine. La celiachia può comparire anche in età adulta, a volte a seguito di un evento particolarmente stressante per il fisico: l’unico trattamento esistente per contrastarla è seguire una dieta priva di glutine, che porta come conseguenza a un miglioramento dei sintomi. Una dieta equilibrata, in cui sia garantito il corretto apporto di carboidrati, può essere seguita anche escludendo i cereali contenenti glutine, in particolare facendo uso di riso e patate, anche sotto forma di farine, ottime fonti di energia facilmente utilizzabile. L’intolleranza al glutine affligge migliaia di persone, in media un italiano su cento, e i casi di celiachia aumentano in modo esponenziale anno dopo anno: è sempre raccomandabile rivolgersi al proprio medico curante se si ha il sospetto di soffrirne, o parlarne con nutrizionista o dietologo, che potranno fornire informazioni utili e importanti.
Da segnalare che nell’ultimo periodo sono in aumento gli italiani che, pur non soffrendo di celiachia, preferiscono evitare gli alimenti che contengono glutine. E usare farine “alternative”, naturalmente prive di glutine, può essere un buon modo per prevenire o contrastare questa malattia. Come appunto la farina di riso: si usa praticamente per tutte le ricette, in particolare nella preparazione dei dolci, dai biscotti alle torte ma anche per il pane o i crackers e come addensante per salse e creme grazie alla ricchezza di amido che la contraddistingue. Povera di proteine, la farina di riso è particolarmente digeribile e leggera, per questo è adatta anche all’alimentazione dei bambini e allo svezzamento. Ed è naturalmente (e completamente) priva di glutine…
Il libro “Le farine dimenticate” di Simona Recanatini e Sonia Sassi, edito da Gribaudo, può essere una bella idea come regalo di Natale per ‘amica della palestra che si vuole bene o per la fidanzata appassionata di cucina, per trovare idee nuove da portare in tavola tutti i giorni, dalla colazione alla merenda prima dell’attività fisica (provate per esempio le squisite Barrette di avena e frutta secca…). MFM
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