Ecco tutto quello che c’è da sapere sul miele, alimento prezioso di chi pratica sport e gioiello dell’agroalimentare italiano, e perché è bene averlo sempre a disposizione.
Tutto quello che c’è da sapere sul miele, alleato prezioso per chi fa sport. Dolcezza naturale, versatilità culinaria e proprietà benefiche: il miele rappresenta da sempre un gioiello dell’agroalimentare italiano, di una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi, tramandata da generazione in generazione, con un retaggio antico e un saper fare unico al mondo.
Tutti valori riconosciuti dagli italiani che lo consumano abitualmente: oltre 1 italiano su 2 (54%) consuma miele almeno una volta a settimana, con ben un 17,4% che lo consuma tutti i giorni.
Inoltre, nell’ultimo anno, circa 4 italiani su 10 (36,5%) hanno aumentato il suo consumo (con un 10,4% che lo ha molto aumentato) mentre per il 54,9% il consumo è rimasto invariato.
Numeri che giustificano l’ottimo andamento delle vendite del miele confezionato. Nel 2024 nel solo canale della distribuzione organizzata si sono vendute circa 15.977 tonnellate di miele confezionato (+3,4%) per un valore di circa 169 milioni di euro (+0,8%) (Fonte: Circana).
Tutto quello che c’è da sapere sul miele, alimento prezioso per chi fa sport
La colazione è il pasto d’elezione per 7 italiani su 10, facendo emergere un consumo di miele soprattutto al mattino. Tra le occasioni di consumo, segue lo spuntino di metà mattina (15,9%) o metà pomeriggio (37,1%). Il 19,5% consuma miele dopo cena e il 10,4% dopo l’attività sportiva, mentre è meno diffuso l’utilizzo del miele a pranzo o a cena (rispettivamente 5,2% e 7,1%).
Nonostante l’alta frequenza di consumo, gli italiani non si considerano esperti conoscitori di miele: solo 4 italiani su 10 dichiarano di conoscerlo abbastanza o molto (con un esiguo 5,2% che lo conosce approfonditamente), mentre circa un ¼ della popolazione italiana lo conosce poco o per niente.
Tra gli aspetti meno conosciuti, le varie tipologie di miele così diverse tra loro (oltre 60 e ognuna vanta proprietà diverse). I consumi si indirizzano sul millefiori (64,2%), sul miele di acacia (51,9%), e a seguire il miele di castagno (30,2%), quello di agrumi (22,4%), il miele di eucalipto (18.1%).
Miele come ingrediente, un valore aggiunto
La presenza di miele come ingrediente in un prodotto alimentare rispetto all’impiego di altri ingredienti (zucchero, sciroppi, dolcificanti alternativi) è riconosciuto come un valore aggiunto in fase di acquisto per quasi l’80% degli italiani e per ben il 40% è un dettaglio che orienta la scelta di acquisto.
Si deve ricordare che il miele rientra nella lista degli ingredienti di numerosi e rinomati prodotti alimentari tipici italiani (es. dolciumi, prodotti da forno, caramelle), nonché in specialità regionali (es. struffoli).
“Gli italiani hanno incrementato il consumo di miele nell’ultimo anno” afferma Raffaele Terruzzi, Presidente del Gruppo Miele di Unione Italiana Food, Presidente dei confezionatori italiani di miele. “Sono tutti dati positivi che riempiono d’orgoglio l’industria italiana del miele che lavora da sempre per garantire che solo i migliori mieli nazionali ed esteri arrivino sulle tavole dei nostri connazionali, grazie a controlli accurati che garantiscono l’elevata qualità del prodotto, a tutela della reputazione delle aziende”.
PROPRIETÀ ANTIBATTERICHE, PUREZZA E GENUINITÀ: I TRE VALORI CHE GUIDANO IL CONSUMO
Perché gli italiani amano il miele? Le ragioni risiedono soprattutto nelle sue proprietà benefiche: più di 5 italiani su 10 (55%) lo apprezzano per le sue qualità antibatteriche naturali, contro il 51% del campione che lo sceglie perché è naturale e privo di additivi, mentre il 47,9% lo ama perché è buono e il 42% lo preferisce ad altri dolcificanti per le sue proprietà nutrizionali.
Se da un lato, tra le situazioni preferite del consumo di miele c’è l’utilizzo quando si hanno problemi alle vie respiratorie e non ci si sente bene (64,2%), c’è un 55,4% che lo sceglie come “coccola” quando si è a casa, in totale relax.
Mentre per il 32,4% la situazione preferita è legata alla pratica dello sport con il bisogno di maggiore energia. Infine, un 22,3% lo sceglie per restare leggero e un 8,4% se è a dieta.
In che modo viene impiegato? Soprattutto come dolcificante nelle bevande (54,5%), spalmato su pane o fette biscottate (46,9%) o anche così come è, al cucchiaio (38,1%). Viene utilizzato inoltre nella preparazione di dolci (34,9%), con i formaggi (33,6%), nello yogurt (29,6%) e meno nella preparazione di secondi di carne o pesce (7,1%).
UN CONCENTRATO DI VITAMINE E SALI MINERALI, L’ASPETTO PIÙ APPREZZATO DA SEI ITALIANI SU DIECI
Vitamine e sali minerali lo rendono prezioso per l’organismo: è questo l’aspetto più apprezzato da circa sei italiani su dieci (57,3%).
Ma praticamente tutti sono d’accordo sul ruolo importante che ricopre all’interno dell’alimentazione: è un elisir di salute, grazie ai suoi benefici e proprietà per l’organismo (89,9%) è un antiossidante naturale, perché contiene vitamina E (89,5%), è un antimicrobico e antisettico naturale (78,1%), fa bene all’umore, contiene il triptofano che aiuta la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore (85,0%).
Infine, la maggioranza sa che il miele è un alleato degli sportivi come alimento pre e post allenamento (68,6%), perché è energetico e consente di recuperare subito le forze mentre il 31,3% dichiara che lo terrà presente in futuro.
Piace, poi, perché versatile, si adatta a tante preparazioni dolci o salate (28,6%) e pratico, in poco tempo garantisce un apporto nutrizionale notevole (25,1%).
UTILIZZI IN CUCINA E NON SOLO, ANCORA TANTE LE COSE CHE GLI ITALIANI VOGLIONO SAPERE
L’utilizzo del miele in cucina riguarda prevalentemente l’impiego nella preparazione dei dolci (74,4%) o come accompagnamento dei formaggi (70,0%).
Meno conosciuta la possibilità di utilizzarlo per la preparazione dei pasti, ad esempio per glassare la carne durante la cottura (30,9%), per preparare salse e condimenti (27,2%), per marinare carne e pesce (21,1%) o come ingrediente nei cocktail (15,3%).
Decisamente più conosciuti gli usi alternativi: l’impiego medicamentoso per sedare la tosse, calmare il mal di gola, medicare ferite e punture di insetti (65,6%), l’utilizzo nell’industria farmaceutica (50,4%), nella cosmesi (45,5%) e negli integratori alimentari (41,8%).
Ma sono ancora tanti gli aspetti da approfondire e conoscere meglio, come le diverse tipologie esistenti (47,1%), le modalità di utilizzo nella ricettazione (38,5%), la provenienza (35,0%), le proprietà nutrizionali (28,4%), come viene prodotto (27,6%).
ECCO IL VADEMECUM DI UNIONE ITALIANA FOOD, TRA FALSI MITI E FAKE NEWS
Ne esistono più di 60 tipologie, non scade praticamente mai e la cristallizzazione è un processo del tutto normale ma in molti non lo sanno. Perché il miele possa essere definito tale non si può aggiungere altra sostanza o ingrediente. Non solo: in cucina sono ancora tanti gli utilizzi sconosciuti, ogni confezionatore ha la sua ricetta segreta.
Proprio per guidare il consumatore in un’immersione nell’affascinante mondo del miele, Unione Italiana Food ha ideato un piccolo vademecum con le 10 cose forse ancora sconosciute sul miele. Nonostante, infatti, oltre il 54% degli italiani consumi miele almeno una volta a settimana, solo il 40% si considera un buon conoscitore.
Un alimento e un alleato prezioso
Tra le varie curiosità emerse, il fatto che il miele sia molto più di un semplice dolcificante: è un alimento prezioso, ricco di proprietà benefiche e legato alla tradizione. Solo in Italia se ne registrano circa 60 tipi diversi, mentre a livello globale potremmo parlare di circa 300 tipologie, ognuna estratta da un diverso tipo di fiore o albero da cui l’ape raccoglie il polline e ognuna con le sue peculiarità.
In cucina, il miele si rivela sorprendentemente versatile: oltre a dolcificare, può essere utilizzato per marinare, glassare, creare salse e persino arricchire cocktail.
Non ha scadenza e, se conservato correttamente, rimane commestibile per un tempo praticamente infinito per via della sua particolare consistenza.
La storia del miele
Ripercorrendo la sua storia invece, probabilmente una delle curiosità più interessanti sul miele è che non tutte le api sono in grado di produrlo. In natura esistono più di 20.000 specie di api diverse e tra queste, le api che producono più miele sono le Apis Mellifera in Europa e l’Apis Cerana nei Paesi extra UE, mentre molte altre non ne producono neppure un milligrammo.
Tra le curiosità che non tutti sanno, che grazie alle sue proprietà antibatteriche, il miele è anche un valido alleato per disinfettare piccole ferite e favorire la guarigione dei tessuti.
Frutto di un lavoro millenario e di una maestria artigianale unica, il miele è un tesoro naturale da scoprire e valorizzare, sia in tavola che nella vita di tutti i giorni.
L’industria italiana ne garantisce salubrità e sicurezza grazie a un efficace sistema di controlli effettuati da laboratori pubblici specializzati e da laboratori privati accreditati, a cui si aggiungono i controlli effettuati internamente da ogni azienda, che ne comprovano l’origine, la tracciabilità e la sicurezza igienico-sanitaria.
Si tratta di un valore aggiunto, poco percepito dal consumatore, che garantisce l’eccellenza di un miele puro e genuino.
Le tipologie di miele
Difficile dire esattamente quante tipologie di miele esistano: solo in Italia se ne registrano circa 60 tipi diversi, mentre a livello globale potremmo parlare di circa 300 tipologie, ognuna estratta da un diverso tipo di fiore o albero da cui l’ape raccoglie il polline e ognuna con le sue peculiarità.
Dai più “comuni” e conosciuti come il miele Millefiori o d’acacia, si passa a quelli più particolari come il miele di melata, di sulla, di girasole o di manuka.
Ed ecco tutto ma proprio tutto quello che c’è da sapere sul miele
Dalla produzione alla scadenza (che non c’è), e insospettabili utilizzi alternativi di questo magico nettare, ecco tutto quello che forse non sapevate sul miele.
1.In cucina non è solo un ingrediente nelle preparazioni
Lo conosciamo come ingrediente per dolci o in accompagnamento ai formaggi ma il miele può essere utilizzato anche per la preparazione dei pasti, ad esempio per glassare la carne durante la cottura, per preparare salse e condimenti, per marinare carne e pesce o come ingrediente nei cocktail.
2.Non scade mai
Il miele è uno dei pochi alimenti che, se conservato correttamente, rimane commestibile per un tempo praticamente infinito, motivo per cui non presenta una data di scadenza, ma più semplicemente un termine minimo di conservazione (TMC), entro il quale il prodotto conserva inalterate le sue proprietà organolettiche.
Perché il miele non scade? La risposta è nella sua particolare consistenza: è un alimento con basso tenore di umidità e del tutto inospitale per batteri e muffe che non riescono a svilupparsi in ambienti acidi.
La prova? Alcuni ricercatori hanno trovato piccole quantità di miele (ancora “commestibile”) all’interno di tombe egizie.
3. Va conservato in un luogo fresco e lontano da fonti dirette di luce e calore
È bene proteggere il miele dalle temperature estive sempre più calde, che potrebbero avere effetti negativi.
Per conservare il miele è generalmente sufficiente mantenerlo in un luogo fresco e lontano da fonti dirette di luce e calore, senza necessità di ricorrere al frigorifero, le cui basse temperature potrebbero accelerare il processo di cristallizzazione.
4.Non tutte le api producono miele
Probabilmente una delle curiosità più interessanti sul miele è che non tutte le api sono in grado di produrlo.
In natura esistono più di 20.000 specie di api diverse e tra queste, le api che producono più miele sono le Apis Mellifera in Europa e l’Apis Cerana diffusa soprattutto nei Paesi del sud est asiatico, mentre molte altre specie non ne producono neppure un milligrammo.
5.Le api usano il miele per sopravvivere all’inverno
Noi lo usiamo per addolcire le nostre colazioni e iniziare al meglio la giornata, le api lo usano per sopravvivere.
Il grande lavoro di produzione del miele ha infatti per questi piccoli insetti un ruolo essenziale: le api conservano e immagazzinano il miele nelle celle esagonali dell’alveare come scorta di cibo per superare l’inverno, momento dell’anno in cui lo sciame si riunisce intorno all’ape regina per ricreare un ambiente più caldo.
6.È utile per curare piccole ferite superficiali
Forse non tutti sanno che il miele è utile per curare piccole lesioni e ferite superficiali: è infatti un potete antibatterico e antibiotico naturale ed è in grado di disinfettare e accelerare il processo di cicatrizzazione e guarigione.
7. La cristallizzazione è un processo del tutto naturale
Perché il miele cristallizza e da cosa dipende questo processo? La prima cosa da sapere è che la cristallizzazione è un processo del tutto normale e che il miele cristallizzato può essere consumato senza alcun rischio.
La consistenza del miele dipende dalla percentuale di zuccheri presenti: se il miele contiene più glucosio (es. tarassaco, girasole, colza), la cristallizzazione è più veloce, se invece prevale il fruttosio, il miele tenderà a rimanere più liquido (es. acacia, castagno).
Caratteristiche naturali del miele e sua temperatura di conservazione sono i fattori principali che influenzano la cristallizzazione.
8 Le api ne producono grandi quantità
La produzione di miele è un lavoro certosino: prelevando il nettare da milioni di fiori, ogni alveare produce infatti tra i 15 e i 30 chilogrammi di “nettare degli dèi”.
Se pensiamo che ogni sciame può contenere fino a 60.000 api e che per produrre un chilo di miele un’ape percorre il corrispettivo di 150.000 chilometri (circa quattro volte il giro della terra, per intenderci), possiamo realizzare quanto prezioso sia questo alimento, per chi lo produce e per noi che possiamo goderne.
9 Gli apicoltori ne prelevano solo una parte
Un bravo apicoltore sa che la produzione del miele deve essere sostenibile e nel pieno rispetto della sopravvivenza delle api.
Prendersi cura dello sciame e aiutare la produzione del miele è solo una parte del suo lavoro: al momento del prelievo, è fondamentale lasciare parte della produzione all’interno dell’alveare, necessario per garantire la sopravvivenza delle colonie d’api.
10.Alla ricerca della “miscela perfetta”, sinonimo di un saper fare centenario
Solo i migliori mieli nazionali ed esteri vengono confezionati dalle industrie italiane, con controlli accurati per garantire prodotti di elevata qualità, indipendentemente dalla loro origine. Perché il miele possa essere definito tale, infatti, non si può aggiungere altra sostanza o ingrediente e sono tanti i parametri analitici che le aziende devono controllare per assicurare la genuinità del miele.
È per questo che ogni azienda di confezionamento italiana seleziona accuratamente i propri fornitori per arrivare alla miscela perfetta (ognuno ha la sua ricetta segreta), utilizzando sia materia prima proveniente dall’Italia che dall’estero.
Sapevate queste cose su miele e sport? Altri alimenti alleati degli sportivi sono le mandorle, l‘avocado e il tonno. Qui trovate alcune ricette fit con il miele, adatte alla colazione di chi fa sport. Per esempio, il Cake al miele e tè matcha, o i Cuoricini con lamponi e miele o il Risolatte con miele e frutti di bosco.
(S.R.)