Vacanze sugli sci: il ginocchio è l’articolazione più a rischio

Le piste da sci sono un forte richiamo per gli amanti della neve. “Indipendentemente dal livello di abilità, è necessario prestare sempre molta attenzione perché il pericolo di incorrere in un infortunio è abbastanza ricorrente” precisa il Dottor Lorenzo Castellani, chirurgo ortopedico, esperto di chirurgia ricostruttiva e sportiva delle maggiori articolazioni e fautore del progetto Chirugiarticolare.

L’inverno, per tutti gli appassionati della montagna e degli sport all’aria aperta, fa rima con sci. Adrenalina, disattenzione e mancanza di preparazione atletica possono però essere nemiche giurate della nostra incolumità.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’indagine Ipsos, Future4Tourism, nonostante gli aumenti di costi previsti, il 20% degli sciatori non modificherà le proprie abitudini rispetto lo scorso anno. Il restante 80% si vedrà costretto ad adottare strategie di contenimento della spesa. Molti sceglieranno località con prezzi degli impianti di risalita più contenuti (31%) e ridurranno le giornate di sci (27%). Certo è che chi vorrà indossare gli sci proverà a farlo.

Passare le vacanze invernali in montagna per molti è un must

Le piste da sci sono un forte richiamo per gli amanti della neve. “Indipendentemente dal livello di abilità, è necessario prestare sempre molta attenzione perché il pericolo di incorrere in un infortunio è abbastanza ricorrente” precisa il Dottor Lorenzo Castellani, chirurgo ortopedico, esperto di chirurgia ricostruttiva e sportiva delle maggiori articolazioni e fautore del progetto Chirugiarticolare.

Secondo quanto riferisce il Sistema Nazionale di Sorveglianza sugli incidenti in montagna (SIMON), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno si registrano oltre 30.000 incidenti sulle piste e, di questi, 1.500 richiedono assistenza in ricovero ospedaliero (5%). Incidenti che, come confermano i dati, coinvolgono più gli uomini (55,4%) che le donne (44,5%) e nel 50% dei casi accadono entro i 30 anni di età, mentre i due terzi entro i 40 anni. E non è tutto. Se ben il 65% degli infortuni avviene in condizioni di buona visibilità, quindi non imputabile a maltempo, il 10% circa è dovuto a scontri con altri sciatori.

Il dottore Lorenzo Castellani, chirurgo ortopedico.

Il parere dell’esperto

Tutte le attività sportive sono a rischio infortunio e molte mettono a dura prova diverse articolazioni. “Il trauma più frequente è, senza ombra di dubbio, la distorsione del ginocchio”, dice il Dott. Castellani che prosegue “questa è tra le lesioni più comuni e più dolorose. Parliamo di un’infiammazione del ginocchio che può essere causata da un trauma come una caduta, o un trauma diretto. Si tratta di una torsione non normale del ginocchio. Il piede resta ancorato allo sci, mentre il resto dell’arto inferiore gira. Questo movimento anomalo che fa perdere parzialmente i giusti rapporti tra articolazioni può essere benigno o causare danni.”

In caso di distorsioni quali sono i danni che si possono riscontrare?

  1. Stiramento della capsula articolare che è di solito la prima cosa che si verifica quando il ginocchio gira. In questo caso parliamo di traumi che generano solo infiammazione e dolore, ma che non comportano danni permanenti.
  2. Danni ai menischi. Si verificano quando il ginocchio si gira e si va oltre il danno capsulare. La sollecitazione può causare una semplice infiammazione del tessuto oppure arrivare a romperlo. Spesso si tratta del menisco interno, meno di quello interno.
  3. Danni i legamenti. Se la torsione del ginocchio supera una certa intensità, anche i legamenti vengono interessati o possono strapparsi. Se si percepisce un rumore meccanico mentre il ginocchio si gira è molto probabile che si sia rotto. Ci sono diversi tipi di distorsione del legamento del ginocchio. La più comune è quella del crociato anteriore.
  4. Danni alla cartilagine. Se la forza con cui il ginocchio si gira è tale da non essere nemmeno smorzata dalla rottura dei legamenti, l’articolazione entra violentemente in contato portando ad un danno cartilagineo.

Che cosa fare in caso d’infortunio?

Indipendentemente dal tipo di trauma in cui siamo incorsi, la prima reazione dell’articolazione è scatenare un’infiammazione. Occorre quindi limitarne da subito l’intensità in modo da ottenere sollievo nel breve termine”, spiega il Dott. Castellani che prosegue “la prima cosa da fare è mettere a riposo l’arto e non sovraccaricare il ginocchio inutilmente. Per aiutare a sfiammare consiglio l’uso del ghiaccio, mai a contatto diretto con la pelle e mai per più di 15/20 minuti consecutivi, diverse volte al giorno. Molti inoltre traggono beneficio dalla compressione quindi via libera al bendaggio del ginocchio. Infine consiglio di mantenere il ginocchio sollevato durante il sonno e 2-3 volte durante la giornata, questo favorisce il riassorbimento degli edemi e migliora la circolazione sanguigna. Dopo circa 3 giorni se gonfiore e infiammazione sono rientrati, il dolore potrebbe derivare ora da una rigidità o contratture che possiamo alleviare con impacchi caldi. Possiamo usare degli antinfiammatori topici come creme o argilla oppure assumerli per via orale previa indicazione medica. Se invece il dolore persiste e non cala di intensità occorrerà verificare, con uno specialista, la portata del trauma. In ogni caso, a seguito di un trauma, sarà poi necessario intraprendere un percorso di riabilitazione.”

Una giusta preparazione atletica è fondamentale

È importante rinforzare la muscolatura soprattutto di quei muscoli che saranno più coinvolti. Nel caso dello sci occorre rinforzare il quadricipite in modo da aver un buon controllo del movimento e di conseguenza un’articolazione più stabile.

In apertura foto di Robson Hatsukami Morgan su Unsplash

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